CANDIDATI SINDACI: “E LE DONNE?”
La Commissione Pari Opportunità, chiede ai partiti di ampliare le presenze femminili nelle liste
Un documento unanime per intervenire sulle candidature avanzate dai vari partiti politici per le prossime elezioni amministrative e sulla tendenza ancora una volta “a vedere la presenza delle donne in politica come una questione irrilevante e marginale”.
La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Firenze chiede ai segretari dei partiti di ogni schieramento politico di candidare, ricordandosi anche dell’art, 51 della nostra Costituzione, più donne a sindaco e più donne nelle liste dei vari consigli comunali e provinciali, indicandole negli organi di governo e come presidenti nelle assemblee, valorizzandole e sostenendole alle prossime elezioni amministrative.
“Vogliamo sottolineare – dicono le donne della Commissione - che in una recente ricerca commissionata al CENSIS è emerso che quasi il 39% delle donne e degli uomini intervistati ha espresso la sua preferenza per una candidatura femminile”.
Nel Parlamento italiano nel 1994 le donne erano il 13%, nel 1996 il 10%, oggi sono poco più del 9%; nei Consigli regionali nel 1995 erano il 14%, nel 2000 sono diminuite al 9%; le donne Sindaco sono passate dal 7,5% nel 1995 al 6,4% del 1999 nei Comuni sotto i 10.000 abitanti; dall’8% al 7,40% nei Comuni al di sopra dei 15.000 abitanti.
Anche nella nostra Provincia i dati si mantengono su questa linea: nel 1995 le donne elette erano il 20,3%, nel 1999 il 18%; mentre nelle Giunte comunali si è registrato un dato in controtendenza passando dal 16,7% del 1995 al 32,2% del 1999.
“Crediamo – dice ancora la Commissione provinciale - che questo tema della scarsa rappresentanza femminile nelle istituzioni elettive non si configuri come un problema per le donne, ma per le istituzioni in quanto tali. Lo scarto nella rappresentanza di genere nelle istituzioni crea conseguenze pesanti per la politica, che si priva delle specifiche risorse d’innovazione culturale e sociale delle donne, e per l’insieme della società che è così solo parzialmente rappresentata”.