VITTIME DEL LAVORO, CHITI RICORDA I MILITARI UCCISI IN AFGHANISTAN
Durante la cerimonia promossa dall'Anmil stamani in Palazzo Vecchio a Firenze
Nella sessantesima gioranta nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, celebrata in Palazzo Vecchio su iniziativa dell'Anmil, il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti ha ricordato i quattro militari uccisi in Afghanistan con l'augurio all'alpino rimasto fertiro di poter tornare presto a casa. "I nostri soldati - ha spiegato Chiti - sono lì perché mandati dal nostro Paese, con la Comunità internazionale, sulla base dell'art. 11 della nostra Costituzione", per il quale l'Italia si impegna per contribuire a realizzare ovunque la pace e la giustizia tra le nazioni. In Afghanistan si combatte "per portare la pace, costruire la stabilità, colpire uno dei centri piu preoccupanti del terrrorismo internazionale".
Circa gli infortuni sul lavoro, Chiti ha osservato che nonostante la riduzione degli incidenti mortali, le morti sono state nel 2009 più di mille. Le cifre "non devono consolarci", ma portare a un impegno ancora più profondo per neutralizzare la piaga. Le condizioni di insicurezza aumentano quando si vive di lavoro nero o quando per paura di perdere il lavoro non si denunciano le condizioni di insicurezza. Da esplorare, per Chiti, la condizione degli immigrati. Non è possibile, infatti, che gli incidenti sul lavoro occorsi agli immigrati coincidano con le morti: anche la gran parte degli infortuni rimane nel sommerso.