FIRENZE, "NON CHIUDETE PIAZZA SAN MARCO ALLE MANIFESTAZIONI"
Calò e Verdi (Rifondazione): "Da che mondo è mondo qualsiasi manifestazione comporta dei disagi. Qui è in gioco il sale della democrazia"
"Libera piazza in libera città: nessun divieto all’utilizzo di Piazza San Marco per le manifestazioni". Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista interviene sul problema dello svolgimento delle manifestazioni a Firenze. "Prefetto, Questore e i responsabili della sicurezza dopo la manifestazione degli studenti e insegnanti contro la Riforma Gelmini - scrivono Andrea Calò e Lorenzo Verdi - hanno manifestato l’intenzione di inserire nel decreto in cui sono elencate le zone dove non possono tenersi manifestazioni, anche Piazza San Marco. Il giro di vite annunciato prenderebbe spunto dai disagi al traffico che il corteo avrebbe creato". Questa volontà di "limitare le agibilità e il diritto a manifestare verrebbe presa in nome del principio dell’ordine pubblico e della sicurezza. Alla svolta sicuritaria annunciata si unisce subito anche l’Assessore alla Mobilità del Comune di Firenze Massimo Mattei, invocando anch’egli provvedimenti di urgenza e condannando cortei e manifestazioni in nome della libera circolazione e del contrasto al traffico, disagi e code, spostando così l’attenzione da quei problemi reali e quotidiani legati alla mobilità fiorentina (pessime condizioni di viabilità, di sicurezza e decoro in cui versano la quasi totalità delle strade) che lui dovrebbe risolvere". Ma la vicenda, per Calò e Verdi, "non si ferma qui e in modo paradossale il Presidente di Ataf si maschera da vittima dei ritardi, disagi, caos, linee deviate del trasporto pubblico scordandosi che il calvario quotidiano degli utenti Ataf deriva da una discutibile gestione della sua azienda". Appare "ipocrita e manichea la modalità scelta dal Presidente Bonaccorsi di erigersi a paladino dei passeggeri e cittadini, danneggiati a suo modo di vedere solo dai cortei, e di quegli stessi autisti ai quali nega diritti contrattuali che spesso sono oggetto di dure vertenze sindacali". Al di là delle prese di posizione "di comodo e dei meri interessi di bottega noi riteniamo che la questione tocchi e metta in discussione importanti principi costituzionali quali la libertà di espressione e di manifestare". Prima il Ministro dell’Interno Maroni "che vieta l’utilizzo di Piazza della Signoria, ora l’Assessore alla Mobilità Mattei che richiede il divieto a manifestare in Piazza San Marco, un luogo che storicamente è stato utilizzato per tutti i tipi di manifestazione. Ci associamo a coloro che sostengono che una manifestazione, da che mondo è mondo, comporta sempre dei disagi".
La città di Firenze, l’articolato tessuto sociale e politico che la rappresenta, "non può accettare alcuna limitazione ai diritti e alla libertà di utilizzo degli spazi pubblici poiché in gioco è il concetto stesso di democrazia. Chiediamo al Prefetto, al Questore di Firenze e all’Assessore alla Mobilità del Comune di Firenze di non decretare l’inagibilità politica e sociale di Piazza San Marco. Lanciamo l’appello al Presidente della Provincia di Firenze ad accogliere favorevolmente e pubblicamente la nostra richiesta".