VALDARNO, TRENI CON "MOBILITÀ D'ORARIO"
Rifondazione comunista ripropone in Consiglio provinciale le questioni sollevate dal Comitato pendolari
Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima denuncia ritardi e sovraffollamento sui treni regionali. "I pendolari del Valdarno fiorentino sono duramente penalizzati da servizi male organizzati e scarsamente verificati sul piano del rispetto dei diritti alla mobilità", scrivono in una domanda d'attualità i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. "Apprendiamo che il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima avanza nuovi reclami alla Regione Toscana in merito al sovraffollamento dei convogli e sui ritardi che su alcune linee si continuano a verificare", dicono Calò e Verdi. Il convoglio "sotto accusa" è il treno regionale n.3165, Firenze-Foligno, di giovedì 7 ottobre, che sarebbe partito alle 18.25 con 12 minuti di ritardo da Firenze S. M. Novella, invece dell'orario previsto delle ore 18.13, come rilevato dal portavoce del comitato Maurizio Da Re, perchè il corrispondente regionale 3166 da Foligno è arrivato con 25 minuti di ritardo. Durante la corsa verso il Valdarno il treno ha recuperato 1 minuto a Figline e altri 5 minuti ad Arezzo mantenendo così 6 minuti di ritardo. Il treno è poi arrivato a Perugia con 6 minuti di ritardo e infine "ha raggiunto la destinazione finale a Foligno in perfetto orario, addirittura con ben 3 minuti di anticipo". Siamo di fronte ad una erogazione del servizio "fortemente penalizzante per i pendolari del Valdarno Fiorentino che tra i disagi dei convogli molti dei quali vecchi, la scarsa accoglienza delle carrozze, i continui ritardi e disfunzioni più volte segnalati a Trenitalia, Regione Toscana, Provincia di Firenze e Amministrazioni Locali del Valdarno Fiorentino rischia di diventare la norma". Sulla vicenda del sovraffollamento dei convogli il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima mette sotto accusa il treno regionale 2313. Infine c’è la questione "irrisolta" sui tempi di percorrenza, con i relativi orari di partenza o di arrivo alle varie stazioni del Valdarno e di Arezzo, per capire se sono "da considerarsi ampi, tali da permettere la possibilità di recupero dei frequenti ritardi dovuti alle interferenze con i treni Alta Velocità sulla linea Direttissima fra Firenze e Figline Valdarno". Calò e Verdi hanno chiesto alla Giunta provinciale di riferire in Consiglio sulla vicenda.