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BORGO-FIRENZE? "TRE ORE DI TRENO"
Rifondazione comunista: "Orari rigidi sulle linee mentre aumenta la flessibilità di quelli dei lavoratori pendolari. Per non parlare di guasti e ritardi"

"Sempre più guasti e ritardi sulle linee pendolari. Da Borgo San Lorenzo a Firenze tre ore". Il gruppo Rifondazione Comunista chiede di aumentare la frequenza e la elasticità degli orari "in corrispondenza dell’aumento della flessibilità degli orari dei lavoratori". I consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno presentato un'interrogazione a riguardo. Di seguito il testo del documento.

"Il regionale 11978, partito da Borgo San Lorenzo alle 7.24, passato, poi da Pontassieve alle 8.18 (già con cinque minuti di ritardo) e bloccato poi definitivamente al Girone. Spinto, poi, da un’ altro treno passeggeri, utilizzato per portare quello guasto fino alla
la fermata di Rovezzano. Questa la cronaca di un ordinario disservizio dei treni pendolari. Tre ore, sequestrati sul treno senza ricevere alcuna informazione. Un analoga esperienza i pendolari l'avevano già fatta una decina di giorni fa, quando un treno che sarebbe dovuto arrivare alle 8.30 a Firenze, giunse a destinazione alle 11.40.
Purtroppo la situazione del trasporto pubblico non va certo a migliorare, con continui tagli, sia alla manutenzione che alla frequenza dei servizi di trasporto. La pessima gestione di queste linee da parte di Trenitalia era già stata segnalata più volte dai comitati dei pendolari e da Rifondazione Comunista, così come era stato segnalata la disparità di trattamento dei cittadini utenti rispetto ai clienti dell’Alta Velocità. Scarsa attenzione, mancanza di decoro nelle carrozze, sicurezza insufficiente, confort inesistenti. In un momento di grave crisi economica e ambientale, quando la riconversione al mezzo pubblico è la strada principale su cui investire per affrontare il tema della mobilità.
Sappiamo infatti che sempre più lavoratori, che per motivi principalmente economici si sono spostati con le loro famiglie fuori dalla cintura cittadina, hanno bisogno dei servizi di trasporto elastico , che copra sempre maggiori fasce, in quanto ai lavoratori viene chiesto sempre più flessibilità negli orari di lavoro e contrariamente i servizi dei trasporti tendono sempre più a condensarsi nelle ore “canoniche” aumentando le attese ei tempi morti.
È inaccettabile che di fronte ad un guasto ci sia, come nel presente caso, ci sia un comportamento pressappochista e menefreghista nei confronti dei cittadini e del danno recato ai lavoratori, procuratogli dal sensibile ritardo, con una inconcepibile modalità nella comunicazione sui guasti e/o ritardi troppo generica e pressappochista. Inammissibile che non ci si un protocollo per intervenire tempestivamente riducendo al minimo il ritardo accumulato. Dovrà essere chiarita i motivi per i quali Trenitalia non abbia avuto la sensibilità di far fermare il convoglio alla stazione di Compiobbi per ridurre i disagi, le attese consentendo un cambi di carrozze.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali nel ritenere inaccettabili i continui guasti e ritardi subiti dai pendolari, e soprattutto il fatto che si continuano ad ignorare proteste, sollecitazioni e proposte tese a riqualificare il trasporto pubblico su rotaia chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente:
Di riferire sull’accaduto del treno regionale 11978, in merito alle ragioni che hanno prodotto il guasto;
Come mai non si è provveduto a far scendere i passeggeri alla stazione precedente e come mai non risulti esserci un protocollo di sicurezza relativo ai possibili guasti.
Quali impegni deve assolvere Trenitalia, previsti dal contratto di servizio, relativamente ai modi e ai tempi della comunicazione agli utenti in caso di guasto o ritardo grave.
Se sono previste nella revisione del Piano di Trasporti Provinciale una maggiore e più elastica frequenza delle corse in maniera di uniformarsi ai sempre più flessibili orari dei lavoratori, eliminando pause e tempi morti, tali da risultare preferibile per gli utenti/lavoratori l’uso del mezzo privato".

28/10/2010 16.48
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze