CONSELSA, PASSO AVANTI PER LA LIQUIDAZIONE
Il Consiglio provinciale di Firenze approva la delibera illustrata dall'assesore Lepri. Le quote di Palazzo Medici Riccardi attribuite ad Empoli e Castelfiorentino
Il Consorzio interprovinciale della depurazione acque del bacino del fiume Elsa, costituito fra i Comuni e le Province interessate dall’attraversamento dell’Elsa, ha svolto la propria attività fino alla decisione del suo scioglimento nel 1995. Alla fine del 2008 il commissario liquidatore ha rimesso gli atti per procedere alla formalizzazione dello scioglimento definitivo del Consorzio, con una proposta di attribuzione del patrimonio che consiste sostanzialmente in cinque impianti di depurazione, funzionanti e affidati in gestione, e nei relativi collettori di adduzione. L’ipotesi generale è quella di attribuire gli impianti ai Comuni in cui hanno sede con la possiblità per gli altri soggetti partecipanti al Consorzio di rimanere proprietari di una quota del patrimonio o di devolvere il medesimo. Per quanto riguarda le Amministrazioni provinciali, la decisione Comune delle tre Province interessate (Pisa Siena e Firenze) è quella di devolvere le proprie quote patrimoniali a favore dei Comuni interessati, in quanto non vi è più una competenza delle Province alla cessione di questo tipo di impianti e, quindi, il mantenimento della proprietà non avrebbe valore strategico e potrebbe dall’altra parte comportare anche oneri, perché si tratta comunque di patrimonio non redditizio, non remunerativo. La quota della Provincia di Firenze è di oltre il 14% (per un valore di 3 milioni e mezzo di euro) a favore dei Comuni, nello specifico dei Comuni di Castelfiorentino e di Empoli. La relativa delibera, illustrata dall'assessore provinciale al Bilancio Tiziano Lepri, è stata approvata dal Consiglio provinciale. A favore della delibera la maggioranza Pd, Idv, Sel e anche la Lega Nord ("siamo per l’abolizione dei Consorzi di bonifica o almeno per una loro razionalizzazione e ci contraddirremmo se non votassimo a favore", ha detto il capogruppo Marco Cordone), mentre si sono astenute Pdl e Rifondazione comunista. Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) "lo scioglimento del consorzio arriva attraverso una procedura temporale discutibile. Il commissario liquidatore è stato nominato nel 1995, mentre i criteri con i quali è stata proposta la liquidazione del Consorzio sono stati resi pubblici nel 2008. Dunque ci sono voluti ben 13 anni. Avremmo voluto di più indagare politicamente i motivi, per i quali quando si decide di dover sciogliere un ente, poi trascorrono tanti anni per farlo, ma questi sono i misteri della politica italiana. Dunque ci asteniamo sulla delibera". L'Idv, per bocca del capogruppo Andrea Cantini, "è fortemente favorevole all’abolizione di un ogni ente inutile. Dunque ben venga lo scioglimento di quello che non serve". Il capogruppo del Pdl Samuele Baldini rileva che "in questo atto c’è un po’ la sintesi di quelli che sono i nostri tempi. Di fronte a un’indicazione giusta per l'abolizione di questo Consorzio, contestiamo l’iter che ha portato al suo scioglimento. Ci asteniamo sulla delibera". Per il consigliere del Pd Federigo Capecchi "questa delibera è necessaria per arrivare allo scioglimento del Consorzio che da anni non ha più funzioni, trasmesse ad altri Enti. Il documento va nella giusta direzione e per questo lo approviamo".