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PRATO, LE TRE CINESI MORTE IN VIA CIULLI, IL PD: "DIRITTO DI INTERVENIRE"
I consiglieri provinciali Bombardieri e Giunti: "Cenni non veda nemici, ma interlocutori. Mazzoni si sdegni per l'uso che la Lega vorrebbe fare del Tricolore"

'''Rivolgendosi ai Direttori dei quotidiani e dei media di Prato, i consiglieri provinciali del Pd Remo Bombardieri e Piero Giunti, eletti nell'assemblea di Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, hanno scritto la seguente lettera sulla vicenda delle tre donne cinesi morte nel sottopasso di via Ciulli e sulle reazioni che una mozione, da loro stilata e approvata in Consiglio provinciale con i voti della maggioranza Pd-Idv-Sel e di Rifondazione comunista, ha suscitato. Di seguito il testo'''

"Egregio Direttore,
tre cittadine pratesi di origine cinese sono morte nel sottopasso di via Ciulli. Una tragedia che ha avuto risonanza nazionale e non è difficile capire il perché. Vi è una grande attenzione alla questione immigrazione e scoprire che si ha una condivisione di destino con chi spesso viene disprezzato nel profilo generico del “clandestino” apre gli occhi. Dunque è legittimo intervenire su fatti che non riguardano direttamente il luogo in cui viviamo, anche perché al di là della geografia siamo tutti cittadini, noi e anche i cinesi che vivono tra noi. Tutti dobbiamo sottoporci a regole, noi e loro. La mozione sulla tragedia, da noi stilata ed approvata dal Consiglio provinciale di Firenze, ha provocato reazioni amare. Si è parlato di “mozione-insulto”, “sciacallaggio politico", di "un Pd fiorentino contro Cenni". Ribadiamo un fatto: di fronte alla tragica morte delle tre giovani donne cinesi si sono trovate argomentazioni varie per non proclamare il lutto cittadino, fino a invocare l’ "equilibrio". Siamo ben consapevoli della difficoltà di amministrare una comunità come anche degli errori commessi nel passato nella gestione di non poche criticità. Proprio per questo abbiamo ritenuto e riteniamo che ribadire di fronte alla tragedia della morte che non ci sono differenze o equilibri da garantire, avrebbe ricostituito quella coesione e quel comune sentire che danno anima a una comunità. Il “grave sgarbo istituzionale" richiamato dal Sindaco Cenni è fuori luogo, come le accuse di visibilità e protagonismo. Da 25 anni svolgiamo attività politica e istituzionale senza avere smanie di questo tipo. Noi non ci rassegniamo, peraltro, a credere che amministrare la cosa pubblica voglia dire esercitare la sovranità assoluta su un territorio e che quindi esprimere un’opinione su un fatto che tocca tutti sia considerata un’intrusione all’insegna della lotta tra i campanili. Siamo intervenuti anche su altre questioni come la vicenda del sindaco ucciso a Pollica. Cenni ha in noi degli interlocutori, non dei nemici. Un’ultima considerazione, sull'On. Riccardo Mazzoni che ha parlato di “mozione-insulto” e di un grave episodio di “sciacallaggio politico”. Ci preme ricordagli i quotidiani insulti e le quotidiane offese che i suoi alleati di Governo della Lega Nord manifestano nel nostro Paese (la vicenda della Scuola di Adro ad esempio, il disprezzo del Tricolore proposto per un utilizzo - diciamo - inappropriato). Non ci risulta che Mazzoni si sia indignato.
Infine, andando oltre le polemiche, pensiamo: perché non ipotizzare che il Comune si costituisca parte civile nell'eventuale processo per l'individuazione di responsabili del malfunzionamento del sottopasso? A nostro avviso sarebbe un modo appropriato di interpretare il ruolo alto che si ha nella gestione della cosa pubblica.

Remo Bombardieri, Piero Giunti
Consiglieri provinciali del Pd, Firenze"

04/11/2010 15.54
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze