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RIFIUTI IN VALDARNO, "SENSIBILI ALLE BORRA"
Calò (Rifondazione comunista): "Il sito considerato idoneo per una discarica è stato individuato dal Centrosinistra senza un'adeguata indagine conoscitiva: il tutto in un'area a rischio idrogeologico"

Il 9 novembre si è tenuta l’audizione da parte della Commissione Ambiente del comitato “Figline in Movimento” in merito alla localizzazione della discarica presso la località 'Le Borra' di Figline Valdarno, un'audizione richiesta dallo stesso Comitato e sollecitata più volte dal solo gruppo di Rifondazione comunista. L’incontro con il Comitato, spiega il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Calò, è avvenuto quasi quattro mesi dopo "il fatidico" sopralluogo che la stessa Commissione aveva fatto il 13 luglio all’area delle Borra dove il Piano Provinciale dei Rifiuti ha localizzato una discarica.
L’area mineraria è stata recentemente acquistata dall’Amministrazione Comunale di Figline Valdarno con un mutuo per circa 7.000.000 di euro, senza tenere conto che "su quell’area pendeva un vincolo idrogeologico al 100% e senza verificare se quel sito fosse più o meno idoneo ad ospitare una discarica per rifiuti non pericolosi, una parte dei quali provengono da scorie da trattamento termico (ceneri e rosticci)". Il Piano Interprovinciale 2010 ha poi confermato Le Borra quale discarica funzionale allo smaltimento di rifiuti urbani e rifiuti speciali quali quelli derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti degli inceneritori. Da annotare che "le ceneri degli inceneritori sono rifiuti tossici e per questo devono essere conferiti in discariche speciali e non in discariche di rifiuti non pericolosi".
Per il Comitato è intervenuto Simone Tommasini, professore associato del Dipartimento di Scienze della Terra dell Università degli Studi di Firenze che ha spiegato "con grande dovizia di particolari l’incongruità della scelta operata dalla maggioranza (Pd, Sel, Idv) di realizzare la discarica in un’area mineraria interessata da fenomeni di faglie, frane e continue instabilità dei pendii. Inoltre il geologo ha evidenziato, "con dati e normative alla mano", che la discarica verrebbe realizzata in un’area boscata, "sottoposta a vincolo idrogeologico e circondata da terreni sabbiosi che non impedirebbero l’inquinamento del terreno, delle acque sotterranee e soprattutto delle falde". Ma l’aspetto più rilevante evidenziato da Tommasini riguarderebbe "la genericità e la carenza delle indagini preliminari che mai nessuno ha effettuato: allo stato attuale il sito è sprovvisto da un rilevamento geologico di dettaglio e soprattutto da una dettagliata indagine stratigrafica eseguita con prelievi di campione e relative prove di laboratorio". Dunque, conclude Andrea Calò, quanto più volte denunciato da Rifondazione Comunista "ha trovato conferma nell’audizione del 9 novembre: non solo gli amministratori del Pd e cespugli continuano a sostenere scelte sbagliate nella gestione dei rifiuti ma quelle che fanno avvengono nella più assoluta approssimazione, superficialità e totale noncuranza delle ricadute che quelle scelte - fondate sull’incenerimento - hanno sull’ambiente, sulla salute e sulla di vita delle comunità". Rifondazione comunista ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione della discarica alle Borra e rilancia iniziative su un nuovo ciclo dei rifiuti fondato sulla raccolta differenziata spinta, sul riuso e il riciclo della materie prime e secondarie, sulla raccolta porta a porta.

10/11/2010 09.34
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze