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ALTA VELOCITA' E CANTIERI A FIRENZE. LA MAPPA DELLE SEGNALAZIONI
L'assessore ai Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede risponde ai quesiti posti da Rifondazione

I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, in una domanda d'attualità presentata in Consiglio provinciale, avevano segnalato "pesanti ricadute sui cittadini per la realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità". Sulla questione, ha risposto l’assessore ai Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede, disegnando sostanzialmente una mappa della situazione sulla base dei nove quesiti posti da Rifondazione sul tema del sottoattraversamento ferroviario di Firenze.
Innanzitutto. In alcuni palazzi in Via Reginaldo Giuliani si sarebbero registrati allagamenti di cantine e scantinati. Nello specifico, in realtà, si tratta del solo palazzo sito in via Reginaldo Giuliani n. 210, per il quale sono stati effettuati a luglio alcuni sopralluoghi da parte di Italferr. Il problema sarebbe stato causato dal funzionamento più frequente del solito di una pompa condominiale sommersa che pesca in un pozzetto al di sotto del piano stradale. Nessun danno all’immobile. Comunque non sembra certo nessun collegamento con la realizzazione dell’Alta Velocità.
Col secondo quesito si evidenziava come dal sottopasso ferroviario a Firenze Nuova sgorgassero di continuo fontanelle d’acqua. Il sottopasso pedonale ferroviario in questione ha, effettivamente, subito delle infiltrazioni d’acqua. Il manufatto è attualmente tenuto sotto controllo da chi sta realizzando l’opera. Contatti con Publiacqua hanno escluso l’esistenza di perdite da parte dell’acquedotto e il sottopasso è considerato comunque fruibile. In questo caso non è da escludere comunque collegamenti con gli attuali lavori, "ma mi preme puntualizzare che tutto ciò è sotto controllo".
Il terzo quesito si riferisce ad alcuni pozzi che non hanno più acqua. "Non risultano a noi pervenute - spiega Di Fede - segnalazioni di pozzi seccati, tranne il caso, peraltro, di solo parziale abbassamento della falda segnalata dalla proprietà Alvino in Via Fanfani al n. 49).
Ancora. Tre famiglie che abitano al Ponte del Pino, si diceva nella domanda d'attualità, devono lasciare le loro abitazioni per problemi di sicurezza. Attenzione, replica Di Fede. Le tre famiglie che abitano al Ponte del Pino, precisamente in Via del Pratellino n. 19, "dovranno lasciare temporaneamente le loro abitazioni per problemi non legati alla sicurezza, ma per ragioni esclusivamente precauzionali". Nessuna conflittualità con i tre nuclei familiari. Gli accordi sono "di carattere bonario e sono stati già raggiunti. Il trasferimento temporaneo verrà effettuato in anticipo al primo transito della fresa".
Altro quesito. In via Campo d’Arrigo molte famiglie sarebbero disturbate dai rumori di scavo anche di notte. Nelle strade si depositerebbero molte polveri che le rendono insicure. La situazione di Via Campo d’Arrigo "è costantemente monitorata per le componenti ambientali da Arpat e dal Comune di Firenze". Risulta già implementata "la prescrizione dell’Osservatorio ambientale che ha disposto l’installazione di un sistema di monitoraggio con stazioni motorizzate a lettura di infrarossi dedite al controllo delle potenziali subsistenze degli edifici". Nel cantiere di Firenze-Campo di Marte non vengono effettuate lavorazioni notturne. Da segnalare, infine, che al momento l’Osservatorio non ha approvato alcuna variazione di scenario al progetto ambientale della cantierizzazione approvato lo scorso 5 febbraio 2010.
Rifondazione segnalava anche l'aumento delle proteste sull’attendibilità delle verifiche tecniche sullo stato degli edifici. In realtà sarebbero isolate le proteste. In uno solo caso si è registrato il ricorso al Difensore Civico del Comune di Firenze. I contenuti del ricorso sono stati controdedotti dal proponente con risposte ufficiali. Il 15 settembre scorso si è inoltre tenuto un meeting appositamente dedicato al tema, nel corso del quale Ferrovie Spa ha illustrato ai tecnici comunali le controdeduzioni alle presunte incongruenze evidenziate nel reclamo.
Ulteriore chiarimento. I lavori cosiddetti propedeutici starebbero avanzando senza che aspetti fondamentali legati al progetto siano stati adeguatamente approfonditi. I lavori, ha detto Di Fede, stanno procedendo nel rispetto degli scenari descritti nel progetto ambientale della cantierizzazione approvato il 5 febbraio scorso. Unica variante apportata al progetto, peraltro migliorativa dal punto di vista ambientale, è quella relativa al trasporto dei primi 80 mila metri cubi di terra di scavo - su ferro - a Guasticce anziché a Santa Barbara.
Altro quesito: sull’attuale cantierizzazione non sarebbero state date adeguate informazioni alla città e alle Istituzioni. Per quanto riguarda l’informazione alla cittadinanza "è in avvio un piano operativo che sarà concordato nei prossimi giorni con Regione Toscana e tutti gli Enti locali coinvolti". Prossimo meeting operativo il 10 novembre. Nel frattempo le strutture tecniche del Comune di Firenze eseguono sopralluoghi tecnici mensili su tutte le aree di cantiere, mentre con la stessa cadenza il Comune riceve report di aggiornamento descrittivi degli impatti che le attività di cantiere hanno sul tessuto cittadino e nello specifico sulla viabilità.
Riguardo alla comunicazione istituzionale da segnalare le visite sui cantieri già eseguite da Commissione sia comunali sia provinciali, oltrelle audizioni specifiche dedicate al progetto Alta Velocità.
"Sminuire quelle che sono le segnalazioni e gli avvertimenti delle persone che denunciano e lamentano i primi effetti dei lavori propedeutici dell’Alta Velocità - ha replicato Lorenzo Verdi - mi sembra una cosa non corretta. I rischi, come accaduto in Mugello, sono enormi. In Mugello sono state fatte delle valutazioni che poi si sono rivelate del tutto errate e nel corso degli anni e poi della realizzazione dell’opera i vari campanelli d’allarme sono stati sottovalutati. La conseguenza è stata che alla fine i singoli campanelli e le singole avvisaglie si sono tramutate, trasformate in un vero e proprio disastro ambientale. Noi speriamo chiaramente che ciò non si ripeta a Firenze. Siamo contrari al sottoattraversamento. A Rifredi è stata realizzata una struttura che va a inserirsi come una vera e propria diga che spacca in due la falda acquifera sottostante e questo comporta rischi e pericolosità. Il fatto che comincino a esserci delle infiltrazioni nel sottopasso è indicativo della situazione".

11/11/2010 15.36
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze