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INDUSTRIAL DESIGN, "DANNI ALLE AZIENDE FIORENTINE DALLA NUOVE NORME"
Approvata mozione del Pd in Consiglio provinciale. "Ripensare l'articolo che vieta la commercializzazione e la fabbricazione di opere di disegno industriale di pubblico dominio"

Ceramica contemporanea a Sesto

La modifica del Codice della proprietà industriale comporterà gravi conseguenze per il comparto dell'industrial design, secondo i consiglieri provinciali del Pd Stefano Prosperi, Sandro Bartaloni, Federigo Capecchi, Maurizio Cei, Silvia Melani ed Enzo Montagni che hanno stilato una mozione approvata dal Consiglio provinciale con i voti favorevoli di Pd, Idv, Sel e Rifondazione comunista (contrari Pdl e Lega). Sul tema erano state avanzate in precedenza due domande d’attualità di Rifondazione comunista e del Pd. La recente modifica dell'art. 239 del Codice della Proprietà Industriale, infatti, intervenuta ad agosto e in vigore da settembre, comporta gravi conseguenze per il sistema produttivo che verte intorno all'industrial design, settore nel quale il territorio provinciale fiorentino annovera numerose aziende che da molti anni si sono affermate nei mercati nazionale ed internazionale. La norma vieta retroattivamente la commercializzazione e la fabbricazione di opere di disegno industriale di pubblico dominio, nonostante una precedente legge ne avesse confermato la legittimità per quelle aziende che producevano prima dl 19 aprile del 2001. In sintesi: gli effetti saranno tali da non rendere più possibile per tutte queste aziende, soprattutto piccole e medie imprese diffuse nei diversi distretti industriali, fabbricare e commercializzare le opere di disegno industriale di pubblico dominio, come ad esempio mobili, illuminotecnica, complementi d'arredo, attività da sempre non soltanto sostenuta da provvedimenti specifici, ma anche espressione del made in Italy. Nella mozione, illustrata dal consigliere del Pd Sandro Bartaloni e approvata dal Consiglio, si sottolinea come la norma sia devastante per le imprese perché mette in seria discussione la loro esistenza e per i numerosi lavoratori che perderanno il posto di lavoro. Ma si perdono anche competenze e professionalità, fattori chiave della tenuta del nostro sistema produttivo. Il Consiglio provinciale auspica “che il Governo comprenda di aver introdotto norme con effetti devastanti su un settore produttivo come quello del disegno industriale fin'ora sostenuto da specifici provvedimenti in quanto interessante migliaia di aziende italiane, comprese centinaia di aziende toscane e fiorentine, affermate nei mercati nazionali e internazionali e quindi promotrici del Made In Italy” e invita il Presidente della Provincia a farsi portavoce delle istanze rappresentate attraverso la mozione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Governo. Il Pdl e la Lega avevano chiesto di portare la mozione in Commissione per proporre una serie di modifiche al testo “che nella sua impalcatura generale poteva essere anche condivisibile: ma la norma – ha spiegato il capogruppo del Pdl Samuele Baldini – non è messa lì per errore, ma per tutelare le eccellenze da copie fraudolente. Si tratta di trovare un giusto equilibrio”.

12/11/2010 11.16
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze