TAV A FIRENZE, "DA BOLOGNA UN MONITO"
Rifondazione comunista in Consiglio provinciale: "Gli interessi di pochi non devono pesare più del buon senso e degli interessi di tutti"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno presentato un'interrogazione sui cantieri dell'Alta Velocità a Firenze, richiamandosi a quanto accaduto a Bologna, "un monito che deve diventare un’opportunità, se gli interessi di pochi non continuano a pesare più del buon senso e degli interessi dell’intera comunità". "Speriamo - continuano Calò e Verdi - che questo 'incidente possa fungere anche da monito per tutti i progetti di grandi opere che il Governo vorrebbe portare avanti senza alcuna seria valutazione d'impatto ambientale e a scapito delle comunità locali". Di seguito il testo dell'interrogazione:
"L’incidente che si è verificato a Bologna, una voragine all'interno del cantiere "Astaldi" dell'Alta velocità, all'altezza del civico 69 di via Carracci.
Si tratta di una "buca"di quindici metri di diametro e profonda almeno tre metri. Solo per caso non ci sono feriti in quanto la frana si è verificata durante la notte intorno alle ore quatto.
.Tutta l'area è stata transennata, sono stati messi pannelli per impedire la vista dall'esterno. Il crollo è avvenuto all'entrata dei mezzi pesanti e vicino al silos dove viene preparato il materiale per il cantiere.
Il Prc che da sempre è contrario all’intera opera AV, che considera uno spreco di risorse economiche e una violenza sull’ambiente, ha avuto riscontro anche nelle recenti sentenze del giudice che ha confermato quanto finora da noi sostenuto:
A provocare l'inquinamento in zona Carracci è il cantiere della stazione dell'Alta Velocità.
La sentenza riconosce il danno subito dai cittadini ed apre la strada alla richiesta di un maxi risarcimento di circa 35 milioni di euro.
La, ormai storica, sentenza riguardante il territorio del Mugello, riconosce la gravita' del disastro ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. In cui si ricorda brevemente i danni: impattate 73 sorgenti, 45 pozzi, 5 acquedotti, 20 fiumi, torrenti e fossi. Acque drenate dalle falde: “non meno di 150 milioni di metri cubi di acqua nel territorio della Comunità Montana del Mugello”.
Il danno meramente economico provocato sulle risorse idriche è di oltre 110 milioni di euro e il danno ambientale viene individuato nel suo valore più attendibile in misura pari a circa 741 milioni di euro.
Il dispositivo dei risarcimenti non può in alcun modo soddisfarci. Milioni di euro sono stati riconosciuti infatti per gli enti (ministero dell'Ambiente, Regione Toscana e Provincia di Firenze) che in qualche modo sono corresponsabili dei danni avvenuti, mentre i cittadini realmente colpiti dal disastro ambientale, e senza l'impegno dei quali questi processi non si sarebbero mai avviati.
Recentemente anche sul territorio Fiorentino si sono verificati danni derivati dal procedere dei Cantieri AV e da noi portati all’attenzione del Consiglio Provinciale.
Ecco il quadro nelle zone toccate dai lavori.
Primi danni agli edifici di Rifredi: alcuni Palazzi in Via Reginaldo Giiuliani registrano allagamenti di cantine e scantinati. Gli allagamenti più consistenti per ora sono stati ridotti ma “…il problema anche se attenuatosi nelle abitazioni continua ad esistere…”
Sottopasso Ferroviario che conduce a Firenze Nova sgorgano di continuo fontanelle di acqua. Gli esperti consultati ammettono che “…c’è stato un problema nella gestione dell’acqua proveniente dalla falda…”.
Si seccano alcuni pozzi.
Tre famiglie che abitano al Ponte del Pino devono lasciare le loro abitazioni per problemi di sicurezza. A tutt’oggi ancora non è stata decisa la data dell’evacuazione delle abitazioni le quali si trovano a pochi metri al cantiere TAV di Campo di Marte. L’unica cosa che si sa è che quelle abitazioni verranno utilizzate dalle “…ditte costruttrici probabilmente come depositi…”. Il calvario dello sfratto annunciato che non arriva mai sta mettendo a dura prova la qualità della vita di tutti i nuclei famigliari.
Via Campo di Arrigo molte famiglie disturbate dai rumori di scavo anche la notte. Si tratta di denunce già formalizzate prima dai cittadini di Castello, poi nell’area degli ex Macelli e ora a Campo di Marte. Inoltre nelle strade si depositano molte polveri che le rendono scivolose e insicure.
Infine aumentano le proteste sull’attendibilità delle verifiche tecniche sullo stato degli edifici.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali nell’apprendere la notizia della voragine che si è verificata nell’area di Bologna, che secondo noi non è che uno dei tanti possibili “incidenti” che si possano verificare sui territori interessati dai lavori dell’AV. Nel ribadire la propria contrarietà per un progetto pericoloso, inutile, dannoso e costoso dichiarando che è ancora possibile percorrere la strada più logica del passaggio in superficie dell’alta velocità come ci sembra che anche il Sindaco di Firenze in questi giorni si domanda: “…perche' bruciare un miliardo di euro per un tunnel totalmente inutile…''?
Chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore Competente:
· di riferire dettagliatamente sui danni sopra evidenziati agli edifici, ai primi problemi sulla falda, pozzi seccati e allagamenti di cantine e sottopassi, ai rumori, ai lavori notturni al continuo deposito di polveri su strade e marciapiedi circostanti i vari cantieri TAV,
· se i danni denunciati siano stati riscontrati dall’Osservatorio Ambientale e se tale organismo abbia svolto in modo adeguato il proprio ruolo di verifica e di tutela per i cittadini e per l’ambiente
· di acquisire tutte le informazioni necessarie sulla cantierizzazione in essere, cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale per quanto di sua competenza per il rispetto di tutte le normative vigenti nei confronti delle imprese che lavorano sulla realizzazione AV a Firenze e per i primi danni e disagi che i cittadini hanno cominciato ad evidenziare.
· A sostenere in ogni sede e in ogni confronto nazionale o locale, con gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti nella realizzazione del Passante AV/AC e Stazione AV la necessità indispensabile e inalienabile di continuare nella cantierizzazione dell’AV di una appurata Valutazione Ambientale Stategica.