CANALE 10, FREQUENZE PRECARIE MA "FARE SALTO IN AVANTI"
Provincia e Regione chiedono elementi alla proprietà sulle prospettive dell'emittente. Discussione in Consiglio provinciale
I lavoratori di Canale 10 che a maggio 2009 erano 34 e oggi sono 22 (numeri che fanno già capire l’entità del problema) sono in Cassa Integrazione Straordinaria da 14 mesi. La Cassa terminerà a dicembre. Sulla vicenda interrogazione in Consiglio provinciale di Rifondazione comunista, alla quale ha risposto l'assessore per i Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede. "Come Provincia - è stato osservato - abbiamo affrontato la questione in un apposito tavolo dell’unità di crisi il 15 ottobre scorso insieme al Comune di Firenze". In quella sede le organizzazioni sindacali descrissero la situazione come fortemente complicata data anche la mancanza di chiarezza da parte della proprietà rispetto al futuro Piano industriale. La preoccupazione principale è ovviamente relativa al destino dei lavoratori perché questa perdita rappresenta anche un forte depauperamento per il territorio perché si rinuncia ad alte professionalità e a opportunità di crescita e di sviluppo, nonché alla pluralità dell’informazione locale. Dopo tanti tentativi fatti per avere un confronto con il responsabile delle risorse umane, a questo punto è in corso un contatto con la Regione per convocare in tempi strettissimi un nuovo tavolo di crisi soprattutto per avere elementi da parte della proprietà sulle prospettive.
"I lavoratori di Canale 10 - ha commentato il capogruppo di Rifondazione Andrea Calò - vVivono in uno stato di massima precarietà. Penso che le Amministrazioni per quanto di loro competenza non possono limitarsi solamente a fare il tifo. Occorre uno scatto in avanti, perché la situazione non si sblocca. Forse un maggiore coordinamento fra tutte le Istituzioni che richiami a un atteggiamento di massima responsabilità sociale il gruppo imprenditoriale che sta dietro Canale 10 gioverebbe positivamente. Intanto attivare gli strumenti di sostegno al reddito ai dipendenti dell'emittente".