VAL DI SIEVE, "IL TRENO NON PUO' ESSERE UNA ROULETTE"
Giunti e Prosperi (Pd) chiedono una verifica sui gravi disservizi subiti dai pendolari
Continui e ripetuti disservizi e ritardi sui trasporti ferroviari dei pendolari in Val di Sieve. I consiglieri provinciali del Pd Piero Giunti e Stefano Prosperi parlano di "situazione che sta penalizzando fortemente i cittadini che per potersi recare al lavoro o a scuola hanno bisogno di un servizio efficiente e puntuale, mentre attualmente il servizio ferroviario è affidato alla fortuna, un po' come giocare alla roulette: se il treno passa regolare si vince, se invece passa in ritardo o soppresso si perde". Da circa quindici giorni sulla linea Borgo San Lorenzo – Pontassieve – Firenze si sono verificati ripetuti ritardi sulla percorrenza dei treni dai 30 ai 50 minuti, causando disagi e disservizi per i pendolari, oltre diverse soppressioni di convogli. Un treno è rimasto fermo sui binari per quasi due ore con i pendolari costretti ad attendere.
Ad aggravare la situazione martedì 16 Novembre 2010 un treno che si è rotto, nella prima mattinata, nei pressi della stazione di Rufina facendo subire ritardi anche a tutti i convogli successivi da e per Firenze. Il Presidente dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve Aleandro Murras, a nome dei Pendolari ma anche di tutti i sindaci del Territorio, si è fatto portavoce di questa protesta denunciando i gravi disservizi. Murras, peraltro, pur valutando positivamente quanto fatto della Regione Toscana e degli effetti avuti con il Memorario, chiede però anche una maggiore attenzione ai bisogni della Val di Sieve, denunciando "le forti responsabilità del Governo che sta scaricando il peso dei tagli al trasporto pubblico sui pendolari e enti locali". Mentre chiedono una verifica alla Provincia di Firenze sulla situazione, Giunti e Prosperi vorrebbero anche sapere, mediante una domanda d'attualità, "quali iniziative intenda attuare la Giunta provinciale per sollecitare Trenitalia ai fini di una soluzione delle problematiche che incidono negativamente sulla vita dei pendolari della Val di Sieve".