OLIO EXTRAVERGINE, ROSELLI: "MARCHI E RISPETTO DEI DISCIPLINARI"
Lensi (Pdl): "Ma ci vuole anche una politica più attiva della Regione"
Reazione di rabbia del mondo dell’agricoltura, in particolare del settore oleario, per lo stato di abbandono in cui sono stati lasciati i produttori "dalle ultime scelte politiche in merito a controlli su quegli oli che vengono venduti nella grande distribuzione a prezzi bassi". I consiglieri provinciali del Pdl Samuele Baldini, Massimo Lensi e Leonardo Comucci avevano chiesto alla Giunta provinciale se era a conoscenza di tali problematiche e come intendesse provvedere "per evitare che uno dei prodotti tipici della nostra terra sia travolto da una crisi che innanzitutto è dovuta dalla assenza di regolamentazione del costo minimo di produzione dell’olio extravergine del Chianti fiorentino". Sembra infatti che "sia in atto una vera corsa al ribasso sui prezzi dell’olio extravergine senza che vi siano i presupposti di controllo sulla qualità finale del prodotto a scapito del consumo e della competitività di mercato". Le maggiori proteste giungono dagli agricoltori, piccoli e medi, del Chianti fiorentino. "La Provincia è informata di questo problema - ha spiegato l'assessore provinciale all'Agricoltura Pietro Roselli, rispondendo alle richieste del Pdl in Consiglio provinciale - L’azione che noi cerchiamo di praticare insieme alle associazioni, ai consorzi, alle aziende e alle organizzazione professionali di categoria, è quella di cercare con ogni mezzo di valorizzare il prodotto". Si tratta di riuscire a fare apprezzare "al mercato e al consumatore il valore diverso e aggiunto di questo prodotto e pagarlo per quello che effettivamente vale e quello che effettivamente costa a produrlo". Il mercato è tale che questo riconoscimento per ora non viene dato e quindi si perpetua una crisi pesantissima nel settore. I prezzi del mercato oggi non sono rumunerativi. "Lavoriamo perché nelle nostre colline si faccia sempre di più un prodotto certificato secondo gli standard riconosciuti a livello europeo e internazionale che sono le dop e le igp". "Dobbiamo smettere di fare un generico olio extra vergine, perché per questo lo fa tutto il Mediterraneo - ha osservato ancora Roselli - e promuovere invece solo denominazioni protette e riconosciute. Insistiamo anche insieme alla Camera di Commercio perché i produttori rispettino i disciplinari di produzione".
"Non siamo di fronte alla semplice dimensione della crisi di produzione - ha commentato per il Pdl Massimo Lensi - C’è anche, a mio avviso, una mancanza precisa della tutela del marchio fuori da quelli che sono i confini territoriali, laddove il marchio può trovare maggior commercio". Per Lensi bisogna individuare "un rapporto differente con l’unico Ente che può garantire aiuti concreti: la Regione Toscana. Altrimenti il marchio serve ma non basta. Bisogna intervenire nei mercati stranieri, nei mercati fuori dalla Toscana. È lì che si salva il nostro olio".