ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, LE IMPRESE COME AULE. LA PROVINCIA DI FIRENZE AI PRIMI POSTI IN ITALIA
Di Fede: “L’imparar facendo rappresenta la scuola dell’oggi, in grado di intendere l’insegnamento non più in modo trasmissivo ma coltivando un sapere che parte da forti motivazioni”
Utilizzare l’azienda come aula, è questo lo scopo primario dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un progetto nazionale che si rivolge agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età ed offre loro la possibilità di realizzare corsi (oltre alla conoscenza di base) per acquisire competenze spendibili nel mercato del lavoro. Gli ultimi dati sull’uso dello strumento ‘alternanza scuola-lavoro in Italia’ dimostrano che una scuola su 4 pratica questa esperienza, uno studente su 27 è ‘in alternanza’ e più della metà delle strutture ospitanti sono imprese. In particolare, in Toscana nell’anno scolastico 2009/2010 l’alternanza scuola-lavoro è stata del 54,2% , a fronte di una media nazionale del 26%.
Nella nostra regione su 321 Istituti, 173 sono in alternanza e di questi le scuole maggiormente coinvolte sono: 67 Istituti Tecnici, 64 Licei e 30 Istituti Professionali.
Questi alcuni dei dati presentati oggi – a Palazzo Medici Riccardi – nel corso di un convegno dal titolo “Alternanza scuola –lavoro. Esperienze e prospettive nella provincia di Firenze”. L’occasione è stata utile anche per illustrare i risultati conseguiti dalla Camera di Commercio di Firenze: nel triennio 2004-2007 erano state coinvolte 4 scuole, 106 studenti e 97 imprese che nel triennio 2007-2010 sono nettamente aumentate con 12 scuole, 256 studenti e 106 imprese coinvolte nel progetto.
“L’intreccio tra sapere e lavoro è sempre più stretto. Fino a qualche tempo fa – commenta l’Assessore all’istruzione Giovanni Di Fede – il lavoro era soprattutto manualità e, per questo, si registrava una uscita anticipata dalle scuole, per entrare cercare subito un’occupazione. Oggi non è più così ed è dunque necessario che la formazione di base sia sempre più robusta. In questo passaggio culturale e sociale la scuola non può esser lasciata sola, deve avere accanto il territorio e, l’alternanza scuola lavoro è un esempio concreto di un nuovo modo di intendere la scuola. L’imparar facendo – conclude – rappresenta in maniera moderna la scuola dell’oggi, in grado di intendere l’insegnamento non più in modo trasmissivo ma coltivando un sapere che parte da forti motivazioni”.
“L’iniziativa di stamani – dichiara l’Assessore al lavoro e alla formazione Elisa Simoni – ci dice quanto sia importante tenere insieme una filiera completa che va dall’orientamento, all’educazione, alla formazione legata poi all’inserimento nel mercato del lavoro. Dobbiamo essere in grado di far dialogare questi percorsi tra loro, pur in un momento di grande difficoltà e di forte miopia da parte del Governo nazionale. Ci sarebbe necessità di investire in educazione, cultura, ricerca e innovazione e invece si demolisce tutto un sistema, penalizzando la crescita personale degli individui e la crescita di tutto il Paese. Le esperienze di alternanza scuola - lavoro ci dicono quanto sia importante fornire ai nostri ragazzi gli strumenti per affrontare autonomamente i propri percorsi di vita e quindi quanto sia importante motivarli a frequentare la scuola, ma nello stesso tempo quanto sia utile metterli in relazione con il mondo lavoro che troppo spesso conoscono poco. Quindi bene potenziare queste esperienze per raggiungere il duplice scopo di acquisire conoscenze e di educare ad un’attività lavorativa; entrambi sono fattori di crescita e di maturità”.