CACCIA? I TOSCANI SONO FAVOREVOLI, A PATTO CHE SIA SOSTENIBILE E RESPONSABILE
Presentati a Palazzo Medici Riccardi i risultati delle oltre 2000 interviste svolte da FACE Italia
Non contrari ma sicuramente poco informati. Appaiono così i toscani e gli umbri secondo il rapporto “'''Gli Italiani e la caccia'''” presentato oggi a Palazzo Medici Riccardi dalla FACE Italia, associazione che riunisce Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi.
L’appuntamento, organizzato dai due soggetti che hanno commissionato l’indagine, ovvero il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) e le Associazioni Venatorie riunite in FACE Italia, ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Caccia della Provincia di Firenze, Laura Cantini, e del Presidente dell’Astra Ricerche, Enrico Finzi.
'''I numeri'''. In base ai dati rilevati, sulle oltre 2.000 interviste svolte da Astra Ricerche, la popolazione toscana ed umbra è molto vicina all’attività venatoria, più del resto della popolazione nazionale. Ben il 58% dei toscani e degli umbri è in qualche modo legato alla caccia, o perché la pratica o perché accompagna altri nelle loro attività, oppure perché ha familiari o amici cacciatori, o infine perché è stato cacciatore. A livello nazionale il dato di vicinanza all’attività venatoria è inferiore, attestandosi al 48%.
'''Il profilo di chi va a caccia''' vede per lo più impegnati gli uomini, circa il 70%, ed una particolare maggioranza tra i 25-34enni e tra gli over 54 anni. Il “cacciatore” medio è laureato, professionista o lavoratore autonomo. Quanto rilevato sconfessa la tesi diffusa di una caccia come attività riservata a persone anziane e rivolta, per lo più, a gruppi sociali non molto istruiti.
Più alto, rispetto al dato nazionale, anche l'''’indice complessivo pro-caccia''', con un 45% di positivi contro il 40% nazionale mentre è sostanzialmente confermata la tendenza a vedere meglio i cacciatori rispetto alla pratica in sé con un consenso che arriva al 58%.
“Ritengo che i risultati di questa indagine – ha dichiarato Laura Cantini - siano rilevanti sotto molti aspetti ed aiuteranno tutti a restituire ai cittadini un’immagine della caccia più corretta ed aderente alla realtà dei fatti. Un percorso di conoscenza che anche nella nostra Provincia ci vede impegnati, in uno sforzo importante di concertazione e di coinvolgimento di tutti i soggetti a vario titolo interessati”.
Come è emerso a livello nazionale, anche in Toscana e Umbria è stata rilevata come scarsa la conoscenza tra la popolazione dei limiti che regolano questa pratica: solo il 44% degli umbri e dei toscani (il dato nazionale è il 45%) è ben conscio delle molteplici normative che regolano la caccia in Italia.
“Appare chiarissimo - ha sottolineato il sociologo Enrico Finzi – che qualora la pubblica opinione fosse informata adeguatamente del fatto che in Italia non è consentita la caccia ‘selvaggia’, il favore per l’attuale attività venatoria, in quanto responsabile e sostenibile, crescerebbe in misura consistente”.
I risultati della ricerca “Gli italiani e la caccia” dell’istituto Astra Ricerche sono reperibili sul sito www.cncn.it e sui siti delle associazioni venatorie federate in Face italia (www.federcaccia.org, www.anlc.it, www.enalcaccia.it, www.anuu.org)