L'EMERGENZA NEVE E "LO SCARICABARILISMO"
Il confronto in Consiglio provinciale di Firenze dopo la comunicazione della Giunta sul maltempo
Chiedere scusa, rivedere i contratti di global service, evitare "lo scaricabarilismo". Il dibattito in Consiglio provinciale sull'emergenza neve, dopo la comunicazione effettuata dalla Giunta nell'assemblea di Palazzo Medici Riccardi, individua alcune piste di riflessione su quanto accaduto con l'emergenza neve. Andrea Calò, "donato" un pacco di sale fine all'assessore alla Protezione civile Stefano Giorgetti, denuncia la "sottovalutazione dell'emergenza neve: non ha funzionato la rete degli amministratori, poi ci sono le responsabilità tecniche. Provincia, Regione e Comune di Firenze non hanno saputo governare e hanno il dovere di chiedere scusa ai cittadini". Piero Giunti (Pd) ha annunciato la convocazione della Commissione trasporti della Provincia, richiesta peraltro da Pd, Rifondazione e Lega: "Si tratta di accertare le responsabilità e di dare una risposta alle umiliazioni subite dai cittadini". Riccardo Lazzerini (Sinistra ecologia e libertà) rileva che come "quando reagiamo al Governo che racconta frottole dicendo che non c'è la crisi, bisogna d'altra parte ammettere i nostri errori nel quadro di uno scenario devastante. Ora si tratta di trovare soluzioni". Marco Cordone (Lega Nord) ha parlato di "alluvione bianca", denunciando responsabilità di "amministratori oltre che di Anas, Ferrovie e Autostrade, visto che l'allarme meteo era stato lanciato per tempo". "In alcuni casi è meglio dire 'Abbiamo sbagliato' - ha detto Alessandro Cresci dell'Italia dei Valori - L'allarme neve era stato lanciato giorni prima e si parlava di 16 cm di possibilità di caduta e non di 5". Samuele Baldini (Pdl) chiede "scusa ai cittadini a nome della Provincia di Firenze: centinaia di persone hanno subito una cattiva gestione del territorio e dell'emergenza. C'è stata una sottovalutazione. Al panico Regione e Comune hanno risposto con una certa arroganza. Do atto di un atteggiamento diverso della Provincia". "Diamo atto a Barducci di non aver interloquito su Facebook - ironizza il consigliere del Pdl Filippo Ciampolini - e di averlo fatto invece attraverso canali istituzionali. Ritengo che chiudere contemporaneamente la Fi-Pi-Li, la Firenze- Siena e la stazione Smn senza preavviso e senza coordinamento alcuno, sia stato un atto irresponsabile oltre che di pessima amministrazione. In un Paese dove viene presentata una mozione di sfiducia al Ministro della Cultura per i crolli di Pompei, la sinistra di governo di questa Regione, di questa Provincia, di questi Comuni, non può nascondersi dietro la responsabilità di tecnici che ci sono e che dovranno essere accertati ". Per Federico Tondi (Udc) "è più saggio fermarsi e dire 'Ci siamo sbagliati': il nostro è un territorio in cui bastano pochi centimetri di neve per andare in tilt. E' infantile andare oggi a fare le misurazioni col righello". Massimo Lensi (Pdl) individua nel "giornodopismo" e nello "scaricabarilismo" due pericoli per non accertare responsabilità che sono diffuse, a partire dalla "fallimentare comunicazione con i cittadini". Remo Bombardieri (Pd) sottolinea come "è inaccettabile quello che è accaduto: è inammissibile fare passare la notte nelle auto. Dobbiamo rivedere bene come vengono erogati i servizi per conto della Provincia. Autostrade non può venire a raccontarci barzellette". Adamo Azzarello (Pd) ha ringraziato "i dipendenti della Provincia per tutto quello che hanno fatto: mentre andiamo ad accertare le responsabilità, va definita e promossa ulteriormente una più efficace cultura della prevenzione". "Ringrazio la pazienza solidale di tanti cittadini - ha spiegato per parte sua Salvatore Barillari (Pdl) - e sottolineo due evidenze: da una parte la sottovalutazione e dall'altra la necessità di chiedere scusa ai cittadini". Franco Pestelli (Pd) insiste sulla "cultura della prevenzione: la politica deve riflettere su quanto accaduto ma non mi sento di buttare via lo strumento del global service. Si tratta piuttosto di perfezionarlo". Il capogruppo del Pd Stefano Prosperi ha rilevato come "il sistema di risposta non abbia complessivamente retto di fronte a questo evento obiettivamente eccezionale. Dobbiamo domandarci: le risorse pubbliche che abbiamo a disposizione consentono di garantire la sicurezza dei cittadini? C'è un serio problema di risorse che il Governo ignora".