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DE ANGELI A PRULLI, "AGITAZIONE NELLO STABILIMENTO"
Rifondazione: "Discriminazioni da parte della proprietà"

La rappresentanza sindacale unitaria Cgil dell'Istituto De Angeli di Firenze (a Prulli, nel Comune di Reggello) ha proclamato lo stato di agitazione, "denunciando - rilevano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - il clima di forte discriminazione datoriale verso i lavoratori, le violazioni contrattuali, il tentativo di dividere il fronte sindacale e soprattutto l’interruzione del processo di stabilizzazione dei precari". Rifondazione Comunista chiede "il rispetto degli impegni assunti dall’azienda e soprattutto un profilo improntato sul piano della responsabilità sociale, della correttezza e serietà verso il lavoro, il sindacato, i lavoratori e i loro diritti". Sulla vicenda Calò e Verdi hanno presentato una domanda d'attualità con la quale viene ricostruita la vicenda. L’istituto De Angeli "è entrato a far parte dall'1 luglio 2009 della Società Fareva. Lo stabilimento svolge attività di contract manufacturing dal 2005, operando per importanti aziende del settore farmaceutico di respiro internazionale". Con 300 dipendenti,il sito è autorizzato alla produzione, confezionamento (primario e secondario) e controllo di specialità medicinali per uso umano e di dispositivi medici. L’apertura del conflitto sindacale nasce "quale risposta ad una serie di iniziative che la proprietà ha avviato sul piano delle relazioni sindacali e su quelle relative all’organizzazione del lavoro. Infatti la politica messa in campo dal gruppo datoriale ha messo a dura prova in questo ultimo periodo il fronte unitario tra le organizzazioni sindacali, la tenuta tra queste e i lavoratori e soprattutto l’insieme degli accordi ottenuti in sede negoziale". La rottura del confronto si sarebbe determinata per una serie di fattori, primo fra tutti l'emanazioe unilaterale di "ordini di servizio di modifica degli orari di lavoro per l'anno 2011" incontrando una forte contrarietà tra tutti i lavoratori . Nè sarebbe stato rispettato quanto concordato con i sindacati a ottobre 2010 presso la Confindustria di Firenze laddove "la trattativa sull'articolo 10 del contratto nazionale chimico-farmaceutico si doveva concludere entro il 31 dicembre" e invece "in modo pretestuoso non si è ancora conclusa". Alle violazioni contrattuali "si aggiungono inoltre una inaccettabile politica occupazionale e di gestione dei rapporti di lavoro tesi ad accentuare precarietà e incertezza". La denuncia della Cgil "è molto chiara e inequivocabile laddove evidenzia la scelta aziendale di non proseguire nella stabilizzazione dei contratti a termine dopo il periodo di 36 mesi, così come attuato negli ultimi 10 anni". In questo clima "da far west e di piena deregulation" c’ è anche la ciliegina sulla torta rappresentata dalla "fatidica nevicata che ha messo in ginocchio l’intero territorio provinciale". Nel comunicato sindacale si racconta che quando la nevicata del 17 dicembre scorso bloccò strade e l’autostrada A1 l’azienda avrebbe messo in essere "atti discriminatori per gran parte dei dipendenti senza tener conto delle difficoltà di tutti i lavoratori in quella drammatica giornata di blocchi stradali". Rifondazione chiede lumi sulla vicenda alla Giunta provinciale.

29/12/2010 10.57
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze