IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI FIRENZE, DATI E NOVITA’ DI UN ORGANISMO EFFICIENTE
Il Presidente David Ermini traccia un bilancio positivo: “Lavorare molto e bene con costi bassi”
Il Consiglio provinciale di Firenze “svolge una preziosa attività di controllo e di promozione del territorio – spiega il Presidente dell’Assemblea di Palazzo Medici Riccardi – e mi preme sottolineare un altro fatto: le assemblee elettive sono il sale della democrazia e della partecipazione e mettono freni alle grandi agenzie economiche che sfuggono al controllo”. La discussione sulle Province, che sono organi previsti non a caso dalla Costituzione, è viziata da un dato emozionale: “Altro è dire di creare Province metropolitane per accorpare più Enti e favorire una promozione di territori che si sono col tempo integrati – continua Ermini – Altro è parlare di costi: la politica del nostro Consiglio provinciale costa pochissimo (lo 0,5/0,6 per cento delle spese correnti), mentre i bilanci sono giustamente assorbiti dalle funzioni che sono state delegate in ordine, ad esempio, all’ambiente, alle strade, alle scuole, all’urbanisitica. Sotto questo profilo le Province rispondono alle esigenze del federalismo e del decentramento non da oggi”. Semmai si tratta di “rafforzare il ruolo dei Consigli: le esigenze di governabilità non possono trasformare gli organi elettivi in luoghi di consultazione. E’ il problema del Parlamento italiano ed ha una ricaduta verticale su tutte le assemblee. In Francia i poteri del Parlamento e delle assemblee elettive sono stati giustamente rafforzati. Certo non ha aiutato la legge elettorale che lascia scegliere i candidati alle segreterie dei partiti togliendo ai cittadini la possibilità di decidere”.
36 consiglieri (18 Pd, 3 Idv, 1 Sel per la maggioranza di Centrosinistra; 2 di Rifondazione; 1 Udc; 1 Lega Nord; 10 Pdl) formano l’Assemblea di Palazzo Medici Riccardi e compongono 10 commissioni. Di queste la più recente è la Commissione speciale Città metropolitana, composta in modo ponderato in modo da dare voce a tutte le forze politiche e con la partecipazione dei Presidenti della Provincia e del Consiglio provinciale.
Il lavoro delle Commissioni: la prima (Affari istituzionali, generali e legali. Bilancio. Personale. Economato), 68 sedute; seconda (Sviluppo e programmazione economica. Attività produttive. Agricoltura. Caccia e pesca), 55; terza (Assetto del territorio. Urbanistica. Parchi. Ambiente), 59; quarta (Trasporti e viabilità. Protezione civile. Edilizia. Patrimonio. Lavori pubblici), 54; la quinta (Pubblica Istruzione e Programmazione Scolastica. Sport. Cultura. Turismo), 58; la sesta (Servizi sociali. Lavoro e formazione professionale), 65; la settima (Politiche comunitarie. Rapporti internazionali, pace e gemellaggi. Immigrazione), 40; l’ottava (Controllo sull’attività gestionale della Provincia. Controllo sull’andamento delle aziende speciali, istituzioni, enti e società alle quali la Provincia partecipa), 59; la nona (Pari Opportunità tra uomo e donna), 17; la decima (Commissione Speciale "Città metropolitana"), 17. La nona e la decima Commissione si sono insediate a settembre.
Le sedute del Consiglio provinciale sono state 46 nel 2010.
84 le delibere approvate.
84 le mozioni e gli ordini del giorni discussi: di essi ne sono stati approvati 59, mentre 25 sono stati respinti
396 le domande d’attualità presentate, alle quali sono state date 188 risposte (in media 4 a seduta).
Ben 219 le interrogazioni e altrettante le risposte (le domande d’attualità alle quali non viene data risposta in corso di seduta, per problemi di tempo, diventano a richiesta del consigliere proponente interrogazioni: ogni seduta, per regolamento, contempla mezzora per le risposte alle domande d’attualità). 12 le interrogazioni con risposta scritta.
In allegato: i dati sulla presenza dei consiglieri nelle Assemblee di Palazzo Medici Riccardi (da tenere conto che i consiglieri Nicola Nascosti e Tommaso Villa sono stati eletti in corso di mandato al Consiglio regionale. Ad essi sono subentrati Enrico Bosi e Carla Cavaciocchi)