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“ADDIO, MIA BELLA, ADDIO”. LE BATTAGLIE DEL RISORGIMENTO ARRIVANO IN BIBLIOTECA
Inaugura con un seminario di approfondimento sull’Unità d’Italia la seconda parte della mostra che documenta con cimeli e riproduzioni l’epoca risorgimentale

divisa garibaldino

L’esposizione “Addio, mia bella, addio. Da Curtatone a Calatafimi, i fatti d’arme che fecero l’Unità d’Italia”, aperta al pubblico lo scorso 23 dicembre nella Galleria dei Medici per iniziativa della Provincia di Firenze e dell’associazione Cantiere della Memoria, si rinnova con una seconda parte allestita '''nelle antiche sale della Biblioteca Riccardiana'''. '''Dal 13 gennaio al 17 marzo 2011''', uniformi originali, spade e sciabole, ventagli d’epoca, stampe, carteggi, giornali e volumi storici – messi a disposizione dalle Biblioteche Riccardiana e Moreniana - ricostruiranno gli avvenimenti cruciali del Risorgimento ed illustrano, attraverso preziosi cimeli, gli anni che fecero la storia italiana.
La mostra viene inaugurata da un seminario di approfondimento e riflessione sul Risorgimento e sull’Unità d’Italia, giovedì 13 gennaio alle ore 17.00, nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. Hanno partecipato come relatori: l’Assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Firenze, Giovanni Di Fede, insieme ad Ugo Barlozzetti del Cantiere della Memoria, Cosimo Ceccuti de “La Nuova Antologia – Fondazione Spadolini”, e Giovanna Lazzi, Direttrice della Biblioteca Riccardiana. Coordinatore della discussione sarà Roberto Ramagli, curatore della mostra. 
La sezione dell’esposizione allestita nei locali della Biblioteca Riccardiana costituisce un ulteriore e decisivo motivo di riflessione sulla qualità e il ruolo del collezionismo grazie agli splendidi materiali messi a disposizione del pubblico. Grazie a questa seconda parte, il percorso della mostra “Addio mia bella addio. Da Curtatone a Calatafimi i fatti d’arme che fecero l'unità d'Italia” - iniziato con la ricostruzione delle battaglie risorgimentali con figurini storici-soldatini, diorami e plastici - si completa con un’interessante documentazione che riconferma l’esposizione come versatile mezzo di comunicazione e strumento per una nuova didattica della storia. Collezionismo, indagine storica e momenti ludici, grazie agli utilissimi giochi di simulazione, sono campi contigui che si sono rivelati assai efficaci per illustrare alcuni eventi e coglierne il particolare potere evocativo.
Vedere sul campo di battaglia le differenze di numero delle forze contrapposte e il modo loro di schierarsi integra la conoscenza storica di tante informazioni e “fa scendere dai monumenti” i personaggi rendendoli umanamente accessibili. Così attraverso il sintetico percorso testuale offerto dai pannelli allestiti lungo la mostra sono state suggerite la complessità e problematicità insite nel processo di unificazione.
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PERCORSO ESPOSITIVO'''
La mostra si articola in due sezioni, la prima nella Galleria Medicea di Palazzo Medici Riccardi che collega via Cavour a via de’ Ginori e l'altra nei locali della Biblioteca Riccardiana.
'''La prima sezione''' è incentrata su alcuni plastici che intendono visualizzare ipotesi ricostruttive di fatti d'arme significativi per il processo di unificazione nazionale culminato il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia.
I plastici sono integrati da pannelli esplicativi che informano sinteticamente anche grazie a cartografie e iconografie d’epoca sul periodo 1815-1861, figurini storici e soldatini (in 54 mm o in 25 mm) provenienti da importanti collezioni italiane.
Non mancano alcune sagome, a grandezza naturale, di personalità e combattenti dell’epoca.
Il percorso espositivo parte dall’ingresso di via Cavour ed inizia con un pannello che riporta la cronologia degli avvenimenti accaduti nel periodo a cui la mostra è dedicata.
Seguono due vetrine con esposti figurini che con le loro uniformi  rappresentano i vari eserciti degli stati preunitari presenti sulla penisola italiana.
Il grande plastico con circa 5000 pezzi in 10 mm riproduce il momento culminante della battaglia di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848) con la corsa del battaglione universitario verso la linea del fuoco e l'intera brigata austriaca di von Liechtenstein  che sta operando la decisiva manovra aggirante sul fianco delle posizioni tenute da volontari napoletani e contingenti regolari e volontari toscani.
Le vetrine seguenti propongono la prima un esempio di combattenti del Regno di Sardegna e del Granducato di Toscana nella prima guerra di Indipendenza, la seconda tre busti in scala diversa di Garibaldi, di Luciano Manara e di un volontario del battaglione universitario romano  che ricorda la difesa della Repubblica Romana. Di fronte sono  esposti i soldatini tipo Norimberga bidimensionali alti 30 mm.  I figurini rappresentano soldati degli stati preunitari, scenette delle Cinque giornate di Milano, l'insurrezione e la difesa della Repubblica di Venezia e i combattenti della prima e della seconda guerra di Indipendenza austriaci e sardi.
Due plastici con soldatini in 15 mm introducono alla guerra di Crimea per mettere in evidenza il ruolo che vi acquisì, grazie a Camillo Benso conte di Cavour, il Regno di Sardegna in funzione della questione italiana.
La celebre carica della brigata della cavalleria leggera britannica a Balaklava il 25 ottobre 1855 è stata riprodotta per ricordare la presenza di due ufficiali del Regno di Sardegna, Govone e Landriani che, pur non essendo ancora il Regno impegnato nelle ostilità ed essendo i due solo osservatori in quella unità, parteciparono alla carica per senso d'onore dimostrando così anche il coraggio e l'affidabilità del futuro corpo di spedizione. L’altro plastico mostra l’attacco russo ai contingenti del corpo di spedizione sardo nella battaglia della Cernaia del 16 agosto 1855.
A seguire tre vetrine con pezzi unici realizzati dall'associazione “la Condotta” illustrano le uniformi dei combattenti della guerra di Crimea: rispettivamente gli alleati franco-anglo –ottomani, i russi e il corpo di spedizione del Regno di Sardegna.
In una quarta vetrina sono disposti diorami interamente autocostruiti e ispirati a opere di Giovanni Fattori.
Nella sala successiva è sistemato il plastico della battaglia di Palestro, realizzato dal Cantiere della Memoria e presentato all'Accademia militare di Modena, che visualizza la terza giornata di scontri, quella del 31 maggio 1859, con il contrattacco franco-sardo cui partecipò Vittorio Emanuele II contro gli austriaci del generale Gyulai. I soldatini sono 15 mm.
La vetrina successiva mostra soldatini della marca Xiloplasto prodotti nel 1959-61 (tra i primi esempi di utilizzazione di materiali plastici a questi fini) per celebrare anche con questi, che allora erano giocattoli, il centenario dell'unità italiana; i figurini rappresentano bersaglieri, fanti austriaci e garibaldini e hanno per basetta lo stivale della penisola italiana.
Nella vetrina accanto, oltre ai “Norimberga” rappresentanti i francesi impegnati nella II guerra di Indipendenza, vi sono soldatini in 15 e 25 mm. con reparti austriaci e sardi e un diorama realizzato con pezzi Mirliton in 25 mm; completa l’esposizione una “voloira”, un cannone dell'artiglieria a cavallo del Regno di Sardegna.
A fronte altre due vetrine mostrano aspetti dell'esercito del Regno delle due Sicilie che documentano  le eleganti uniforme borboniche  e i garibaldini, in diverse situazioni, dal combattimento al bivacco. Un diorama con pezzi in 25mm. illustra  uno scontro della battaglia del Volturno del primo ottobre 1860.
A fianco delle ultime due vetrine è collocato il plastico della battaglia di Calatafimi combattuta il 15 maggio 1860 che è stato esposto al Museo Mazziniano di Genova nel 2007 in occasione delle celebrazioni legate al bicentenario della nascita di Garibaldi. Tale plastico, animato da soldatini in 15mm., esibisce lo stesso numero di partecipanti a quel fatto d'armi , dai 1089 garibaldini ai combattenti dei reparti borbonici .
Chiudono il percorso la sagoma a grandezza naturale dell'incontro di Teano tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi e due pannelli esplicativi. Pannelli che dal primo che riporta la cronologia hanno seguito il percorso della mostra illustrando gli avvenimenti e i personaggi più significativi del periodo risorgimentale trattato. L’ultimo pannello che conclude questa sezione della mostra dedicato ai “mille” riporta le regioni italiane con il  numero di partecipanti alla spedizione; per la Toscana sono elencati i nominativi dei Garibaldini per provincia. 
'''La seconda sezione della mostra aperta nei locali della biblioteca Riccardiana'''  si avvale oltre che di figurini storici, di uniformi e sciabole, di preziosi ventagli e dell’uniforme garibaldina di Oreste Bertini, ufficiale medico nella III Guerra di Indipendenza (tutti oggetti appartenenti a collezioni private).
Libri e giornali, con illustrazioni  e vignette, riescono a far calare il visitatore nel vivo di alcuni momenti chiave della storia, come la notizia della concessione dello statuto da parte di Ferdinando II di Borbone o da parte di Leopoldo II. Tra i preziosi materiali esposti anche i documenti e le memorie relativi a Curtatone e Montanara, ai drammatici eventi del governo provvisorio di Guerrazzi, Mazzoni e Montanelli, con il tentativo dell’elezione di un’assemblea costituente italiana, in accordo con la Repubblica Romana, conclusi dalla feroce repressione di Livorno nel maggio 1849.
Dai fondi Fucini, Basevi e Zannetti provengono altri giornali e opuscoli capaci di legare il Risorgimento con il nascente movimento organizzativo del mondo del lavoro in nome di Mazzini e l’impegno per la memoria operativa delle istanze repubblicane e democratiche per il riscatto sociale di gran parte dell’Italia.
Non mancano lettere autografe di Garibaldi e Bettino Ricasoli. Commovente è leggere il foglio del proclama con il quale Leopoldo II abolì lo statuto conservato da Zannetti tra le proprie carte con il commento scritto di proprio pugno “proclama spergiuro”.
I ventagli, oggetti preziosi ed emblematici di un’epoca, offrono un indizio di come tra l’aristocrazia e le classi più elevate circolassero le informazioni e come gli avvenimenti ispirassero la decorazione di queste vere e proprie dichiarazioni di appartenenza o di opinione esibite da personalità femminili di indubbia consapevolezza del potere. Così possiamo ammirare  il ventaglio con la decorazione a “gouache” in cornice che esibisce il principe di Joinville, il 15 ottobre 1840, impegnato a Sant’Elena a riportare la salma di Napoleone a Parigi.
Tra le sciabole in mostra, la più particolare è quella con incise la data del 22 marzo1848, relativa alla vittoria nelle Cinque giornate di Milano, e non erasa, come di consueto, dopo l'allocuzione  papale del 20 aprile. Molto rara e decorata in modo superbo la sciabola da ufficiale di artiglieria del Granducato di Toscana. Sono esposte inoltre una rara uniforme della Guardia Nazionale, un kepì da ufficiale, un berretto floscio e spalline da tenente della stessa Guardia Nazionale e una rarissima scatola con spalline da ufficiale del Regno di Sardegna.

13/01/2011 12.33
Provincia di Firenze