ATAF, CALO': "BONACCORSI NON FACCIA IL MARCHIONNE"
Il capogruppo di Rifondazione in Consiglio provinciale: "Non riproponga in salsa nostra il piano Fiat facendo cassa sui diritti dei lavoratori"
I tentativi del Presidente di Ataf di "riproporre in salsa nostrana il piano Marchionne, facendo cassa sui diritti dei lavoratori" vengono stigmatizzati dal gruppo provinciale di Rifondazione comunista. "Parte la trattativa aziendale - spiega il capogruppo Andrea Calò - e noi chiediamo a Bonaccorsi grande senso di responsabilità sociale, meno arroganza e soprattutto disponibilità ad una corretta interlocuzione sindacale". Calò e il consigliere Lorenzo Verdi chiedono con una domanda d'attualità al Presidente della Provincia Andrea Barducci, di "intervenire a sostegno dei lavoratori". Di seguito il testo della domanda d'attualità.
"Lunedì 17 gennaio il Presidente di ATAF formalizzerà la sua proposta al tavolo negoziale di rilancio dell’azienda –competitività-produttività, il tema all’ordine del giorno riguarda il futuro dell’azienda a seguito dei tagli effettuati dal Governo e dalle consistenti riduzioni delle risorse sul tpl ferro/gomma effettuate dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze.
L’incontro avviene in un contesto dove ATAF e LINEA hanno già attivato una prima consistente riduzione di corse, frequenze, modifica dei percorsi e forte riduzione dei chilometri per ora 400 corse in meno rispetto alle 10.000 giornaliere, provocando disagi e criticità per cittadini e utenti.
Sull’onda lunga dei tagli il Presidente di ATAF, che non ha mai brillato nelle relazioni sindacali né tanto meno nel rispetto dei diritti dei lavoratori, ha annunciato un piano di riassetto organizzativo tutto teso a ridurre i costi del personale, rivedendo orari,turni, comprimendo intervalli/pause e lo stesso diritto alla mensa fino ad arrivare ad una contrazione consistente di salario accessorio, tanto è vero che in modo opportuno la proposta Bonaccorsi è stata definita dai Cobas una sorta di “piano Marchionne”.
Le organizzazioni sindacali e la stessa RSU di ATAF ravvedono nel comportamento del Presidente, privo di una strategia concreta, il solito tentativo maldestro di fare cassa con i diritti dei lavoratori i quali servirebbero a compensare i tagli e i minori trasferimenti. Un piano dunque che punta a disdettare gli accordi integrativi, che esalta flessibilità che considera il lavoro solo in termini di profitto e che cerca di liberarsi di unità lavorative. Infatti in una irresponsabile drammatizzazione sociale il Presidente minaccia esuberi e contratti non rinnovati per i dipendenti col contratto a termine se le sue “pillole” non vengono accettate. Anzi per alcuni versi accarezza il sogno di veder realizzato in ATAF ciò che è accaduto in SITA “…dove è stato siglato un accordo con le Rsu, in base al quale prima di veder tagliati dei posti di lavoro i dipendenti sono disposti a sacrificare il proprio
premio di produttività…” oppure sarebbe tentato di avviare un nuovo balzello tariffario su biglietti e abbonamenti.
Ai tagli imposti dal Governo e dalle Amministrazioni Locali ATAF vorrebbe inaugurare la politica dei sacrifici a senso unico e magari mettere in essere in salsa nostrana la politica dell’AD di FIAT, anche se l’esito del voto a Mirafiori ha dimostrato che “…il 47% di “No” segna oltre ogni dubbio la vittoria della dignità al cospetto di chi ha inscenato una vergognosa campagna ricattatoria contro gli operai pretendendo, in cambio di investimenti, la rinuncia a diritti indisponibili…”.
La RSU manda a dire a Bonaccorsi ciò che la Regione Toscana ha formalmente dichiarato nelle sedei istituzionali che per ora non nessuno può parlare di esuberi, dunque una partita complessa che richiede al Presidnte ATAF grande senso di responsabilità sociale, meno arroganza e soprattutto disponibilità ad una corretta interlocuzione sindacale.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire la massima attenzione alle vicende di Ataf e il pieno sostegno alla RSU impegnata difendere lavoro , occupazione, diritti, salari e il valore della contrattazione integrativa convinti che i ntagli del Governi edelle Amministrazioni locali non possono essere fatte pagare ai lavoratori e nel richiedere l’abbandono di strategie imprenditoriali arroganti chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire dettagliatamente sull’esito degli incontri e delle relazioni sindacali in Ataf, rendendo evidente il novo piano organizzativo. Di evidenziare la proposta della giunta provinciale in materia di salvaguardia del sistema di protezione sociale (trasporti) e tenuta occupazionale. Altresì chiediamo di sapere se l’amministrazione provinciale intende adoperarsi affinchè il confronto in ataf avvenga con il massimo rispetto delle relazioni sindacali, della rappresentanza e rappresentatività e della dignitaà dei lavoratori, sapendo che i diritti sono indisponibili".