MONDEGGI-LAPPEGGI, IL PDL: "SI' ALLA VENDITA"
"Purché non sia causa di ulteriori danni finanziari per la Provincia"
Mondeggi Lappeggi. Per il Pdl si chiude "una delle peggiori pagine di gestione amministrativa del bene pubblico". Come affermato nei giorni scorsi "risottolineiamo le cifre - dicono il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale Samuele Baldini e gli altri consiglieri - 1 milione e duecento mila euro circa il deficit e ribadiamo il nostro consenso di principio alla autorizzazione al liquidatore alla vendita dei beni immobili della Società Mondeggi e Lappeggi". In Consiglio "abbiamo votato contro la delibera, perché temiamo che con l’approvazione di questo atto vengano fatti due errori". Il primo errore riguarderebbe i terreni che andranno in affitto con contratto agrario. Sono le modalità ed i termini "che non ci convincono – proseguono i consiglieri – e temiamo che si possa originare un ennesimo circolo vizioso che porterà ad un danno per l’ente ed un vantaggio per gli affittuari". Il secondo errore "è relativo all’iter procedimentale che ha dato corso a questa iniziativa politica. Si è voluto togliere al Consiglio provinciale la possibilità di esprimere nei termini di legge le conseguenti azioni a tutela dell’ente, qualora venissero accertate dal liquidatore eventuali responsabilità nei confronti degli amministratori della Società agricola. Troppe domande rimangono sulla gestione della società". Neppure è stato possibile "per il nostro gruppo consiliare far visionare il bando dal nostro ufficio legale per un parere preventivo". Dunque "troppi interrogativi su una gestione che ha prodotto oltre un milione di euro di passivo e crediamo ingiusto e inammissibile che nessuno paghi se le eventuali responsabilità verranno accertate". Dopo due anni dal voto del Consiglio provinciale che permise di mettere in liquidità la Società, "si arriva ad un tentativo ripianare i debiti con la vendita di alcuni immobili. Su questo - soprattutto a seguito del nostro appello dei giorni scorsi - diciamo 'Finalmente!. Purtroppo abbiamo aspettato decine di anni per capire che la creazione e la partecipazione in una società che di fatto faceva olio e olive per un Ente come la Provincia di Firenze, non era strategica e anzi ha creato un danno enorme. Insomma, un disastro amministrativo sul quale qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità".