MONDEGGI-LAPPEGGI, RIFONDAZIONE: "LA PARTITA NON E' CHIUSA"
"Non si può sperperare e dissolvere un patrimonio pubblico servendolo su un piatto d'argento agli interessi privati. Ecco i nostri conti"
Dopo il crac dell’Azienda Mondeggi Leppeggi la Giunta provinciale e la maggioranza (Pd, Idv e Sel) secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, "servono su un piatto d’argento un patrimonio pubblico nelle mani degli interessi privati, derubricando da ogni responsabilità tutti i precedenti consigli di amministrazione". Sarebbe stato così "sperperato e dissolto il valore strategico dell’Azienda Agraria Mondeggi–Lappeggi, un'azienda pubblica e partecipata al 99% della Provincia di Firenze". Più volte, negli anni, Rifondazione Comunista ha rivendicato "il ruolo determinante che quell’azienda avrebbe dovuto avere per il territorio e per il suo settore agricolo attraverso la valorizzazione delle colture tipiche (olivicolture e viticoltura ), ricerca e innovazione sui metodi di produzione e su progetti sperimentali sul versante delle attività produttive". Ma questo non sarebbe avvenuto. Gravi "sono le responsabilità politiche e gestionali di chi ha portato ad una situazione debitoria di oltre 1 milione di euro". Altrettanto gravi "sono i comportamenti di chi cerca di chiudere e/o insabbiare quanto è avvenuto con una operazione di alienazione di beni e affitto di terreni a tutto vantaggio degli interessi privati e di possibili speculazioni". A sostegno di quanto da loro sostenuto, i consiglieri di Rifondazione spiegano che chi prenderà in affitto (attraverso bando di gara) i terreni con i rispettivi vigneti e oliveti corrisponderà alla Provincia di Firenze un canone annuo di 47.000 euro e riceverà dalla stessa 34.000 euro di indennità per ogni ettaro di superficie vitata reimpiantata (per un totale di 384.000 euro) più potrà beneficiare dei contribuiti CE dei PAC (politica agraria comunitaria) indicativamente 18.000 euro l’anno. Con la riforma della PAC e la probabile liberalizzazione dei diritti di reimpianto e il loro conseguente azzeramento di valore "si prospetta il rischio di una regalia a tutto vantaggio di chi prenderà l'azienda in affitto. Un vero e proprio business alla faccia dei cittadini e dell’interesse pubblico". Infine la maggioranza Pd-Idv-Sel decide di "far calare il sipario sulle responsabilità politiche e morali dei vari consigli di amministrazione nei quali si è compiuta un’operazione di riciclaggio di ceto politico del centrosinistra. Avevamo chiesto e rivendicato che il Consiglio provinciale istituisse una commissione speciale di controllo , che al di là dell’opera svolta dal liquidatore, riconducesse sul piano politico le valutazioni e l’analisi delle pessime gestioni passate". Ma il paradosso sarebbe dato dal fatto che "c’è una grossa pletora di questi amministratori che oggi rivendicano di percepire i lauti compensi per il management da loro offerto. Assordante è il silenzio del Comune di Bagno a Ripoli sul cui territorio si è consumato il crac di Mondeggi Lappeggi e che ora rischia di diventare palcoscenico di possibili e ingenti operazioni immobiliari". Rifondazione Comunista ha votato contro "annunciando che la partita è tutt’altro che chiusa".
26/01/2011 12.52