GIORNO DELLA MEMORIA, DALLA PROVINCIA DI FIRENZE IL “VACCINO A COPERTURA TOTALE” DALLA FURIA NAZI-FASCISTA
Barducci: “Il Giorno della Memoria non è un semplice esercizio retorico”. L’Assessore Coniglio di ritorno dal Viaggio della Memoria ad Auschwitz: "Esperienza assolutamente da mantenere"
Giorno della Memoria: dalla Provincia di Firenze un appello alla coscienza di tutti, in particolare nei confronti dei più giovani, affinché il mostro del nazi-fascismo non rinasca mai. Va in questo senso l’ideazione e l’allestimento della mostra “Gli Einstein a Firenze e dintorni” che ripercorre, con l’aiuto dei quadri realizzati da Lorenza Mazzetti, la drammatica vicenda dell’eccidio del Focardo, che vide protagonisti i componenti della famiglia di Robert Einstein, cugino di primo grado del famoso scienziato Albert Einstein. La mostra s’inaugura questo pomeriggio (27 gennaio, ore 17.00) alla presenza dell’autrice e nipote di Robert Einstein che “intende offrire un’occasione culturale alla città, ma soprattutto ricostruire una vicenda di storia locale, vicina a noi, affinché tutto quello che è successo non si ripeta mai più – afferma il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci – Le iniziative che ricordano il Giorno della Memoria non sono quindi un semplice esercizio retorico, ma un ‘vaccino a copertura totale’ contro la furia distruttrice dell’integralismo nazi-fascista”. La mostra sarà visitabile da questa sera fino al 19 febbraio, nelle Sale dell’Istituto Storico della Resistenza, appena restaurate, con ingresso da via Cavour 3, in orario 10-12 e 16-19. Chiusa il mercoledì, il sabato e la domenica. Ingresso libero.
Dal Treno della Memoria, organizzato dalla Regione Toscana, arriva intanto anche il saluto commosso dell’Assessore provinciale alle Politiche Sociali Antonella Coniglio, di ritorno a Firenze quest’oggi. “E’ stata una esperienza memorabile, per me e per tutti i ragazzi provenienti da ogni angolo della Toscana – commenta Antonella Coniglio – Negli studenti ho visto grande consapevolezza e coinvolgimento nel visitare questi luoghi pieni di paura, di odio, intrisi di dramma e tragedia. Toccanti i momenti di dialogo e confronto con i superstiti dei campi di sterminio, che ci hanno raccontato cosa ha significato vivere nei campi. Le nostre menti e il nostro cuore sono pieni di immagini che non dimenticheremo mai: è fondamentale che quanti più giovani possibile al mondo visitino questi luoghi”.