TECNOCIVIS, 18 LAVORATORI LICENZIATI "E NESSUN CONTROLLO ALLE CALDAIE"
Rifondazione: "Perdita secca per la sicurezza dei cittadini"
Dopo aver licenziato 18 lavoratori della Tecnocivis, "da sei mesi mancano i controlli alle caldaie. Una perdita secca per la sicurezza dei cittadini, l’ambiente, il lavoro", commentano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che domandano. "Cosa propone la Provincia in parte titolare dei proventi della Tassa sulla regolarità degli impianti termici?". Sulla vicenda presentata un'interrogazione. Di seguito il testo.
"Apprendiamo che da giugno 2010 i lavoratori della Tecnocivis, una società in appalto del Comune di Firenze che occupava 18 lavoratori e per anni ha garantito a Firenze il controllo delle centrali termiche, nonostante che Rifondazione Comunista in data 22 giugno abbia portato un interrogazione in Consiglio Provinciale, oggi siamo ad un nulla di fatto.
Una vicenda grave e preoccupante , così come sottolinea la stessa CGIL, poiché oltre ai diritti lesi dei lavoratori è in essere una dismissione di attività di una azienda sana.
Ci domandiamo come può il Comune di Firenze a fronte di una grave crisi economica e sociale e di un aggravamento delle crisi ambientali dovute all’effetto serra, consentire che non si effettuino i controlli sulle migliaia di impianti a gas in attività sul territorio comunale. Nei 7 anni scorsi, grazie all’attività svolta dai lavoratori di Tecnocivis, sono stati censiti decine di migliaia di impianti e chiusi un centinaio che non avevano i requisiti di legge.
Infatti la Tecnocivis esplicava, e non sostituita, per conto del Comune di Firenze attività di verifica verso l'utente della corretta manutenzione della caldaia, rilevava e analizzava i gas di scarico elaborandone i dati raccolti, inerenti la gestione del catasto impianti termici. Si tratta quindi di un servizio importante per la collettività in termini di sicurezza degli impianti ed anche per i benefici ambientali. Inoltre la normativa stabilisce che l’amministrazione competente debba svolgere attività di ispezione sugli impianti, assicurando che ciò avvenga senza oneri per i bilanci della amministrazione e in maniera tale da garantire una equa ripartizione tra tutti gli utenti finali ed il minor onere e il minor impatto possibile a carico dei cittadini.
Sulla base di queste indicazioni normative, e per evitare che il costo di una eventuale ispezione (assai maggiore di 10 euro) ricadesse per intero su un cittadino che ha fatto svolgere regolare manutenzione sul proprio impianto, i tecnici richiedevano quale forma di tutela e garanzia a favore dell’utenze, il suo consenso a pagare la tassa sulle caldaie, mettendolo al riparo da possibili multe derivate dalle ispezioni. Un servizio, di controllo e/o ispettivo e in molti casi di riscossione della tassa. Appare coerente chiedersi, a dismissione avvenuta, cosa propone la Provincia di Firenze che è in parte titolare dei proventi della Tassa sulla regolarità degli impianti termici a sostituzione di questa importante prestazione.
I 18 tecnici chiedono di sapere come e quando potranno tornare al lavoro, dato che, si legge in una nota della Cgil, «nonostante numerosi incontri con rappresentanti del Comune non siamo riusciti ad avere risposte certe».
A tutt’oggi nessuno sa se il servizio sarà riattivato né quanti tra gli operatori saranno rimpiegati. Rifondazione Comunista rilancia la proposta degli stessi lavoratori che rivendicano la possibilità di essere riassunti da chi otterrà il nuovo appalto e si appellano alle istituzioni affinché si adoperino a contrastare la perdita dei posti di lavoro assicurando una continuità d’impiego.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di rifondazione Comunista nell’esprimere la solidarietà ai lavoratori della Tecnocivis dichiarano il proprio impegno a impedire la cancellazione dei posti di lavoro e chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente sulla vertenza in corso, cosa è successo nei sei mesi trascorsi e perché l’amministrazione non ha attivato le procedure per la sostituzione del’appalto, garantendo con una clausola sociale la continuazione del rapporto lavorativo ai tecnici impiegati sul territorio fiorentino dalla Tecnocivis.
Se l’Amministrazione Provinciale per quanto di sua competenza è stata coinvolta dalle organizzazioni sindacali per il sostegno ai redditi di questi lavoratori. Altresì chiediamo di sapere quali iniziative la Provincia di Firenze unitamente al Comune di Firenze ha intenzione di attivare a difesa dell’occupazione, del lavoro, dei salari e dei redditi".