DAL GIAPPONE ALLA SPAGNA: LA TRAGEDIA DELLA FAMIGLIA EINSTEIN FA IL GIRO DEL MONDO
Commenti commossi in tutte le lingue di fronte ai quadri di Lorenza Mazzetti e alla ricostruzione storica dei fatti del Focardo
“La muestra esta genial, me gusta mucho y la historia con los cuadros son muy conmovedoras!” scrive un gruppo di spagnoli. “Mostra struggente” afferma una coppia di turisti veneziani. “La mamma Brunetta classe ’23 ricorda bene quella tragedia” commenta in stile social network una signora fiorentina di quasi 90 anni. “Mostra bellissima e commuovente sulla più grande tragedia dell’umanità” dice un altro visitatore.
Sono circa 600 le persone che hanno già visitato le due mostre “Gli Einstein a Firenze e dintorni” e “Album di famiglia. Diario di una bambina sotto il fascismo” (Sale Istituto Storico della Resistenza in Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 3, ingresso libero) in 12 giorni di apertura.
Un pubblico variegato, composto dai tanti turisti di Palazzo Medici Riccardi, ma soprattutto da classi di studenti di ogni ordine e grado, nonché dagli amici delle due sorelle Mazzetti. Tra questi anche Giulio, che scrive “Carissima Lory, ti ricordi di Giulio, amico di Fiorella? Credo di sì. Speravo di incontrarti qui. Commosso ed allibito da tanta tragedia”.
In mostra il carteggio tra lo scienziato Albert Einstein ed il cugino Robert, la corrispondenza con Benedetto Croce sul senso della guerra; la lettera in cui Robert Einstein annuncia il suicidio al fattore del Focardo, le foto d’epoca che narrano la vita alla Villa Il Focardo nelle campagne di Rignano sull’Arno, l’antifascismo nel Valdarno fiorentino e gli ottanta acquerelli di Lorenza Mazzetti, superstite della tragedia.