ROM A SESTO, RIFONDAZIONE: "NIENTE SGOMBERI SENZA PROSPETTIVE"
Calò e Verdi: "Sui nomadi si arriva sempre dopo. Ci vuole un disegno articolato"
Campo Rom di via San Piero a Quaracchi, a Sesto Fiorentino: il gruppo provinciale di Rifondazione comunista chiede con un'interrogazione alla Giunta di conoscere quali provvedimenti sono stati decisi dal tavolo istituzionale in Regione e se la Provincia di Firenze intende parteciparvi con una propria proposta sulla base del principio di soccorso umanitario. "Ci vuole un disegno articolato", spiegano al gruppo. Da alcuni mesi circa 80-100 persone, donne, uomini e bambini/e, cittadini Rom rumeni vivono in vecchi capannoni industriali abbandonati e in baracche di fortuna in un’area con forte presenza di amianto e di rifiuti di ogni genere, situata in via San Piero in Quaracchi (Sesto Fiorentino), "in una situazione resa ancor più difficile - spiegano i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi - dalle rigide temperature invernali e da due incendi avvenuti alla fine dello scorso dicembre". Alcuni giorni fa il cittadino rumeno Jon Galcea di anni 52, abitante presso il suddetto campo Rom, è morto per arresto cardiaco dopo essere stato ricoverato per una settimana in ospedale e poi dimesso, per una grave forma di polmonite, "contratta a causa delle difficili condizioni di vita: su iniziativa di varie realtà del volontariato, tra cui la Comunità delle Piagge, è stata aperta una sottoscrizione per consentire il ritorno della salma in Romania". A Roma, in questi giorni, in baracche simili a quelle di via San Piero in Quaracchi, 2sono morti in un incendio quattro bambini rom rumeni: una drammatica vicenda su cui è intervenuto lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano che ha richiamato tutte le istituzioni al dovere di predisporre precisi percorsi di inserimento sociale per i cittadini Rom e di superamento dei campi". Considerata l’urgenza di provvedimenti, anche temporanei, basati sul principio del soccorso umanitario allo scopo di prevenire nuovi possibili drammi, di far uscire quanto prima queste persone da una situazione altamente pericolosa, lesiva dei più basilari diritti, e avviare concreti progetti di fuoriuscita dalla marginalità, Rifondazione trova che sarebbe inaccettabile una operazione di sgombero priva di qualsiasi soluzione e prospettiva per le persone (come purtroppo già avvenuto nel gennaio 2010 all’ex Osmatex dell’Osmannoro). Calò e Verdi chiedono alla Giunta provinciale di sapere quali sono i provvedimenti concreti decisi dal tavolo istituzionale aperto lo scorso 14 gennaio, in Regione Toscana e con quali tempi verranno realizzati, e se la Provincia di Firenze intende partecipare al tavolo regionale con un proprio profilo ed una propria proposta. Infine, la richiesta di conoscere le iniziative e gli impegni presi in questo contesto dalla Provincia di Firenze e dalle altre amministrazioni locali.