Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

INFORTUNIO SUL LAVORO A FIRENZE
Rifondazione: "Uno stillicidio quotidiano"

Nuovo infortunio sul lavoro. Un operaio agricolo albanese, che stava facendo dei lavori di movimento zolle in una tenuta a Firenze , è rimasto incastrato con la gamba destra in una motozappa. "Critiche le condizioni del ferito soprattutto per le gravi lesioni riportate - spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Dai primi rilievi effettuati sembra che l’operaio non fosse assicurato". Non si arresterebbe perciò "il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro, delle invalidità e delle malattie professionali dovute all’inosservanza delle norme sulla sicurezza e al fenomeno del lavoro nero, grigio e marginale". Rifondazione comunista chiede "un maggiore impegno delle Istituzioni nel rilanciare la cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro e tutte le iniziative di contrasto al lavoro nero".
Sulla questione presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.


"Nuovo infortunio sul lavoro, un operaio albanese di 27 anni, che stava facendo dei lavori agricoli in una tenuta in via Bellosguardo, è rimasto incastrato con la gamba destra in una motozappa con la quale stava effettuando dei lavori di movimento zolle.
L'arto è rimasto intrappolato negli ingranaggi producendo profonde lesioni. Il giovane operaio è stato subito soccorso e trasportato all'ospedale di Careggi.
Sul sinistro oltre al 118, sono intervenuti Polizia, VV.FF., Ispettorato del lavoro. Da i primi rilievi effettuati sembra che l’operaio non fosse in regola con l’assunzione. Anche questa volta l’infortunio non si è trasformato in tragedia, anche se le condizioni cliniche non sono delle migliori.
Prosegue inarrestabile il quotidiano stillicidio di morti e infortuni sul lavoro, spesso dovuti alla scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro e ad una cultura della prevenzione che viene solo praticata nelle intenzioni di pochi. Stando alle cronache non diminuiscono gli infortuni, le morti, le invalidità e il dimenticato fenomeno delle malattie professionali.
Pur essendo in corso i rilievi degli ispettori del lavoro e dell’ASL 10, contestualmente a quelli degli altri organi inquirenti che sono intervenuti sul posto per ricostruire la dinamica sul nuovo infortunio, rimane difficile convenire con chi sostiene che tutto sia dovuto al caso o al solito destino cinico e baro.
Se i sospetti avanzati dagli ispettori fossero veri, in questo caso siamo di fronte ad un altro episodio di lavoro nero, grigio e marginale il quale va però connesso ad un dato strutturale che è in crescita e che a sua volta va ricondotto alla frammentazione del processo produttivo, alla ricattabilità e alla precarietà dei lavoratori e soprattutto dei migranti, alla competizione selvaggia, alla voglia per molti di utilizzare la crisi per fare profitto magari scaricando sul costo del lavoro, sulla sicurezza e in questo caso evadendo contribuzioni previdenziali, contrattuali e fiscali.
Attraverso anche questa storia e questo “dato” ci chiediamo per quale barbaro meccanismo la vita di un uomo o un pezzo del suo corpo vale pochi euro, e quanta strada resta ancora da fare per mettere fine a questa vergogna.
Per questo motivo occorre sottrarre alle righe dei giornali (che per fortuna né riportano la loro esistenza) le vittime per incidenti sul lavoro, che spesso sono senza voce, relegate nel silenzio, della negligenza e della distrazione e rese visibili nei palazzi della politica e del governo anche locale.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria vicinanza all’operaio agricolo albanese infortunato e nel ribadire la nostra preoccupazione sul il continuo ripetersi di episodi infortunistici nei luoghi di lavoro dovuti sempre più anche alla piaga del lavoro nero, grigio e marginale, nel riaffermare l’invito alla massima attenzione e mobilitazione delle Istituzioni chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sul nuovo infortunio sul lavoro avvenuto in una tenuta di Bellosgurado, se corrisponde a vero che l’operaio agricolo non fosse assicurato, se la dinamica di questo nuovo evento infortunistico è data dalla riduzione e/o inosservanza delle misure di prevenzione o dall’omissione di quelle di protezione e sicurezza. Altresì chiediamo di sapere gli esiti delle indagini da parte dell’Ispettorato del lavoro e degli altri organi intervenuti, quale è il lavoro sino ad oggi fatto dall’Amministrazione Provinciale sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Infine chiediamo di sapere il lavoro svolto dalla Provincia di Firenze unitamente ad altri organi e livelli istituzionali per contrastare il fenomeno del lavoro nero, grigio e marginale e l’evasione contributiva, previdenziale e fiscale di molte imprese a danno del lavoratore e della sicurezza".

28/02/2011 12.34
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze