ATAF E BAGNO A RIPOLI, "FISCHI E CARTELLI PER LA LINEA 33"
Calò e Verdi (Rifondazione comunista): "La Provincia di Firenze revochi la soppressione al tavolo tecnico"
Bagno a Ripoli. Cittadini e lavoratori, protestano "con un presidio ricco di fischi e cartelli - ironizzano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - sotto il Comune, per protestare contro la soppressione della Linea Ataf n° 33". Si tratta di "un’altra scelta ingiusta, iniqua che attacca il diritto alla mobilità dei residenti e lavoratori che dagli anni ’60 utilizzano il servizio pubblico". Sotto il Comune di Bagno a Ripoli, dunque, "i cittadini manifestano la rabbia di chi usava la linea 33 dell’Ataf fino dagli inizi degli anni ’60 come mezzo prioritario di collegamento alla città degli abitanti della zona 'la Fonte' e dei molti lavoratori che devono quotidianamente raggiungere i luoghi di lavoro. "Ricordiamo - spiegano i consiglieri, che hanno presentato una domanda d'attualità alla Giunta provinciale - che nell’area esiste una casa di cura per anziani e vivono molti lavoratori domestici e agricoli, che come è noto non hanno risorse da investire sulla mobilità privata, dati anche dai bassi salari che queste categorie tradizionalmente percepiscono".
Tra i principali motivi di dissenso per la soppressione della storica linea 33 con l'attivazione della linea di “bussini tipo scuolabus” interna n°24, rapportata con la linea 8 la cui frequenza supera un passaggio ogni 30 minuti, il fatto che "si costringe i malcapitati cittadini a fare tre cambi di bus per arrivare nel centro di Firenze, quando fino ad adesso con il 33 bastava un autobus solo". Alla "superficialità e all’approssimazione di Ataf e del famoso tavolo tecnico delle direzioni che si occupano della mobilità, Rifondazione Comunista evidenzia in questo ed altri casi analoghi, l’indisponibilità del gestore a raccogliere ogni indicazione utile, fornita dai cittadini prima di attivare le cure draconiane con la soppressione di alcune linee ad alta valenza popolare e sociale tra cui la n° 33".
Calò e Verdi chiedono di sapere "quale ruolo intende assumere l’Amministrazione Provinciale di fronte ad una scelta così dannosa e ingiusta verso la quale la mobilitazione popolare ha rivendicato il rispetto al diritto alla mobilità e una adeguata attenzione ai bisogni sociali- primo fra tutti il trasporto. La Giunta provinciale intende revocare la soppressione della linea?"