"ECOMOSTRO CON AMIANTO A FIRENZE, IN VIA DEL GHIRLANDAIO"
La segnalazione alla Provincia di Rifondazione comunista sull'ex fabbrica Rangoni
Protestano gli abitanti di Firenze di via Giotto, via Orcagna, Via Fra' Giovanni Angelico e via del Ghirlandaio "per la pericolosità dell’ex fabbrica Rangoni, un enorme palazzo in evidente stato di abbandono e degrado". Il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Calò fa presente che "oltre al rischio crolli vengono evidenziati problemi igienico sanitari e ambientali per la presenza di manufatti di amiato". La zona dove è inserito "l’ecomostro è densamente abitata, transitata e utilizzata non solo dai residenti". Rifondazione Comunista nel ritenere fondate le denuncie dei cittadini e dagli abitanti chiede "l’intervento immediato delle autorità competenti in materia di controllo e sorveglianza sanitaria e ambientale: la Provincia di Firenze accerti ogni pericolo e attivi tutte le iniziative di tutela sanitaria e ambientale". In una domanda d'attualità presentata alla Giunta di Palazzo Medici Riccardi, Andrea Calò e il consigliere Lorenzo Verdi, ricostruiscono la storia dell'edificio. L’ex fabbrica Rangoni, storico calzaturificio fiorentino, situato tra Fra via Angelico, via Giotto, via Orcagna e via del Ghirlandaio "abbandonato da circa 20 anni all’incuria e al degrado, contiene pericolosi rivestimenti di amianto". A lanciare l’ennesima denuncia sono i residenti che ne evidenziano lo stato di abbandono “…uno scheletro pericoloso che va sgretolandosi anno dopo…”, in pessime condizioni igienico sanitarie anche per la presenza di “…topi e piccioni…” e soprattutto per l’esistenza di manufatti che essendo crollati dal tetto sembrano essere di eternit “… materiale che notoriamente contiene fibre di amianto…”. A tutti è noto che la pericolosità dei materiali contenenti amianto è data dal rilascio di fibre nell'ambiente, la cui inalazione provoca malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma). Il rischio aumenta con l'aumentare della friabilità del materiale contenente amianto. Infatti i materiali friabili possono liberare le fibre spontaneamente, ad esempio a causa di infiltrazioni di acqua, correnti d'aria (forti venti), vibrazioni dei materiali che lo contengono. Il ritrovamento di amianto, se confermato, "farebbe scattare l’obbligo di messa in sicurezza dell’area dal punto di vista sanitario e ambientale e soprattutto l’avvio ai sensi della legge di una bonifica
L’ultimo crollo di parte dell’edificio risale nel 2008 quando un muretto di cinta sul lato posteriore si sgretolò e cadde nelle corti interne di due villini di via Giotto, danneggiando alcune macchine parcheggiate". Oltre alla fatiscenza "c’è un problema di sicurezza e di stabilità dell’edificio che nonostante sia stato parzialmente transennato non trasmette tranquillità, in una zona densamente abitata, transitata e utilizzata". Gli abitanti segnalano che “… sul lato di via Fra' Giovanni Angelico, infatti, proprio sotto uno dei punti più esposti a tale rischio c'è perfino una fermata dell'autobus intorno alla quale si radunano quotidianamente i ragazzi delle due scuole vicine e dell'oratorio dei salesiani, gli impiegati, le mamme con i bambini….”.