ISI EX ELECTROLUX, "EASY" LE SPESE "FATTE CON I DUE MILIONI DEL GOVERNO"
Erica Franchi, Samuele Baldini e Massimo Lensi (Pdl): "Dovevano essere investiti in scelte imprenditoriali piuttosto che in una disastrosa formazione"
'Easy Green' di Scandicci. In base a quale criterio per lo sviluppo finanziario ed economico dell’azienda, sono state effettuate le scelte per investire il beneficio governativo (quasi due milioni di euro) nella formazione professionale, "i cui devastanti risultati di oggi sono la diretta conseguenza"? Soldi, dunque, spesi male per i consiglieri provinciali del Pdl Erica Franchi, Samuele Baldini e Massimo Lensi che rivolgono la domanda alla Giunta provinciale in un'interrogazione presentata oggi. La società Isi, ex Elettrolux, oggi Easy Green, "vive oggi come ieri una precaria situazione fiscale e patrimoniale in continua evoluzione". La società è stata negli ultimi anni "oggetto di scelte da parte delle Istituzioni e di alcune sigle sindacali che non sono state sufficientemente lungimiranti, in quanto nel recentissimo passato, beneficiando della 'straordinarietà' delle legge di governo, hanno autorizzato la spesa di soldi pubblici (quasi due milioni di Euro) nella formazione professionale di lavoratori di un’azienda della quale non è di fatto mai partita la produzione". Alcune sigle sindacali, in particolare Fiom, e le stesse istituzioni locali "hanno permesso l’ingresso in fabbrica di un management inadeguato il cui risultato è che oggi come ieri non si è in grado di garantire lo stipendio per i 370 operai". La battuta d’arresto "a cui è sottoposta oggi l’azienda va ricercata piuttosto nel 'peccato originale' che ha portato alla decisione di investire i finanziamenti straordinari messi a disposizione dal Governo nella formazione, piuttosto che in scelte imprenditoriali trasparenti che potessero risultare efficaci e durature nel tempo, con un’effettiva ricaduta sul piano dell’occupazione". Alla luce dei recenti eventi è necessaria "un’assunzione di responsabilità collettiva tra istituzioni e sigle sindacali coinvolte". Franchi, Baldini e Lensi, chiedono in particolare di sapere "come sono state spese negli anni le opportunità discendenti dalla direttiva di governo".