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CAROVANA ANTIMAFIA IN PROVINCIA, "DALLA PARTE DELLE VITTIME E DELL'UNITA' DEL PAESE"
Il saluto di don Bigalli, Donato Paternostro e Torrigiani. Gli interventi di Barducci, Ermini e dei gruppi consiliari. Lunedì prossimo Assemblea solenne per l'Unità d'Italia

Accolta dal saluto del Presidente del Consiglio provinciale David Ermini e dal Presidente della Provincia Andrea Barducci, è intervenuta oggi pomeriggio nell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi la Carovana internazionale antimafia. "Ci sembra decisivo leggere la mafia a partire da quelli che ne sono stati travolti e che hanno reagito", ha detto per la Carovana don Andrea Bigalli. Il Presidente Barducci ha rievocato la figura di Peppino Impastato e misurando i sacrifici messi in campo dalle amministrazioni pubbliche, dunque dai cittadini di ogni segno, in Italia a fronte della crisi ha sottolineato come "ci appare in tutta la sua smisurata ingiustizia la criminalità organizzata". Per David Ermini accogliere la Carovana è non solo un segno di condivisione, ma anche di impegno comune per dissipare, con vigilanza continua, la capacità mafiosa di insinuarsi nel Paese. Dino Paternostro della Camera del Lavoro di Corleone, ha ricordato la figura di Placido Rizzotto che di quell'organismo fu presidente fino a quando non fu ucciso dalla mafia. E' il 63 esimo anniversario della sua scomparsa. La possibilità di sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi è figlia dell'intuizione di Pio La Torre di sconfiggere la mafia anche impoverendola. L'unità tra forze politiche e sociali consente di isolare la mafia e batterla. Il Consiglio comunale di Corleone non si è mai diviso in questi anni negli impegni contro la mafia: "Questo - ha concluso Paternostro - può incoraggiare tutti".
Filippo Torrigiani, della rete di amministratori 'Avviso Pubblico', ha messo in luce l'impegno svolto per individuare le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni pubbliche grazie a un lavoro trasversale e puntuale. Il consigliere provinciale Riccardo Lazzerini (Sel) registra la diffusione mafiosa in tutta Italia a riprova di un problema che non è collocato solo in alcune aree del Paese. "Quando si parla talvolta a sproposito dell'immigrazione - osserva - bisognerebbe ricordare innanzitutto le nostre responsabilità". Marco Cordone (Lega Nord): "La mafia è così tentacolare che cerca di entrare da tutte le parti: gli amministratori pubblici hanno tutti l'arma dell'onestà a Nord, al Centro e al Sud per sconfiggerla". Federico Tondi, per l'Udc, ha ringraziato "la presenza non formale di questi ospiti perché ci fanno ritrovare il senso dello stare insieme: 150 anni di unità per un Paese che vogliamo libero dalla mafia". Andrea Calò (Rifondazione comunista) vede "nella Carovana un segno tangibile di un vero e concreto contrasto alla criminalità organizzata: temo l'annullamento degli effetti positivi di una normativa seria che vedo in pericolo". Andrea Cantini, dell'Idv, evidenzia che "i mezzi per vincere la mafia ci sono e con l'impegno di tutti possiamo riuscirci". Samuele Baldini (Pdl) ha voluto ricordare tutti quei cittadini che, di fronte all'arresto di un boss e al sequestro dei beni mafiosi, si sono ritrovati sotto le Procure per cantare l'inno d'Italia. Stefano Prosperi (Pd) vede nella lotta alla mafia un punto unitivo che consente di leggere con intelligenza e gratitudine il 150 esimo dell'Unità d'Italia. I Presidenti Barducci ed Ermini hanno consegnato in dono alla Carovana un volume su Palazzo Medici Riccardi sede dell'incontro. Lunedì prossimo Consiglio provinciale solenne sull'Unità d'Italia. Alle 18 del 21 marzo il Consiglio provinciale si recherà in Piazza dell'Unità per deporre una corona.

14/03/2011 15.41
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze