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METAL TECH, "C'E' STALLO: LA PROVINCIA INTERVENGA"
I consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione comunista): "Aumenta l'incertezza"

Metal Tech. Entra in stallo, per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, il processo di riorganizzazione aziendale "aumenta l'incertezza e la precarietà per i lavoratori, mentre una parte di essi si distacca ad altre attività: a tutt'oggi non sono stati corrisposti stipendi e arretrati". Rifondazione Comunista nell'esprimere solidarietà ai lavoratori e sostegno alla vertenza, chiede con una domanda d'attualità alla Provincia di Firenze "di assumere un ruolo realmente incisivo verso la proprietà e la Confindustria".
Di seguito il testo del documento.

"Metal Tech, la vertenza sindacale in atto per salvaguardare lavoro, occupazione e le attività produttive si complica ancora di più. Tra stalli, blocchi e la mancanza di una interlocuzione autorevole e affidabile da parte della proprietà che in nessuna sede negoziale riesce a dare alcuna spiegazione sui ritardi per la cessione in affitto del ramo d'azienda prende avvio un altro tipo di cessione quella dei lavoratori in altre imprese. La cessione temporanea dei lavoratori comporta la sospensione della cassa integrazione mentre per il “distacco” vengono previsti contratti a tempo determinato la cui durata non può superare i sei mesi. In un contesto di forte incertezze e precarietà di ogni sorta è bene ricordare che i lavoratori sono in cassa integrazione (straordinaria e in deroga) e che da luglio 2010 non percepiscono gli stipendi. Quindi il nuovo evento viene visto con preoccupazione da parte dei lavoratori poiché aumenta il rischio di perdita di professionalità e di patrimonio aziendale in settori produttivi di qualità legati alla filiera della moda e a primarie aziende del territorio, in particolare al gruppo Gucci.
Per Rifondazione Comunista vanno tenuti accesi tutti i riflettori istituzionali e politici poiché continua a non essere chiaro il delicato processo di riorganizzazione aziendale dietro il quale si continua a paventare interessi non definiti di soggetti interessati all'acquisizione di vari rami di azienda. Lo “spezzatino” annunciato non vorremmo che nascondesse il solito tentativo legato alla speculazione finanziaria o simili, che potrebbe solo ottenere l'effetto di provocare un vero e proprio massacro sociale.
La nostra richiesta consiste non solo nell'attivare un canale costante di monitoraggio istituzionale ma nell'aumentare pressioni verso la proprietà del gruppo Berlincioni e la stessa Confindustria affinché portino a compimento l'operazione di rilancio delle attività produttive e salvaguardia dei posti di lavoro.

Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire la piena solidarietà ai lavoratori della Metal Tech e nel ritenersi preoccupati dalle notizie relative allo stallo del rilancio delle attività e la fuoriuscita temporanea dei lavoratori in altri settori, in quanto a tutt'oggi rimangono non corrisposti gli stipendi e gli arretrati; nel richiamare la Provincia di Firenze a svolgere un ruolo realmente incisivo sulla vertenza chiedono al Presidente della Provincia di Firenze di riferire su quanto sta accadendo alla Metal Tech in merito al processo di riorganizzazione aziendale e alle annunciate cessioni di rami di attività, sul pagamento degli stipendi e degli arretrati, sullo stato degli ammortizzatori sociali, sul distacco di operatori ad altre imprese, sugli impegni formalmente assunti dal gruppo Berlincioni.
Altresì chiediamo di sapere quali sono le iniziative assunte dalla Provincia di Firenze verso la proprietà e la stessa Confindustria sul piano anche della responsabilità sociale e cosa si intende fare per salvaguardare occupazione, salari e redditi".

16/03/2011 14.07
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze