FEDERALISMO FISCALE, BASSANINI: “NIENTE FRETTA”
A Palazzo Medici Riccardi il convegno organizzato dalla Provincia di Firenze, dall’Upi Toscana
e dalla Fondazione Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze
“La fretta è cattiva consigliera, sul federalismo fiscale è meglio prendersi qualche mese in più, piuttosto che rischiare di non mettere a punto tutti i delicati meccanismi che sono previsti dalla legge. Altrimenti ci bruciamo un’importante opportunità e il giorno dopo staremo tutti peggio”. Invita alla cautela l’ex ministro Franco Bassanini, intervenuto oggi a Firenze al convegno "Temi e problemi del federalismo fiscale", organizzato dalla Provincia di Firenze a Palazzo Medici Riccardi assieme ad Upi Toscana ed alla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze.
Bassanini ha difeso sostanzialmente la bontà della legge delega sul federalismo (il problema vero semmai riguarda l’attuazione), ma nel contempo ha evidenziato alcune criticità: ad esempio, il fatto che i criteri di efficienza e di responsabilità imposti agli enti locali non siano previsti per lo Stato, la cui spesa nel decennio 1995-2005 è cresciuta più di quella delle Regioni e dei Comuni, nonostante lo Stato si sia nel frattempo alleggerito di importanti funzioni. Bassanini ha inoltre criticato il fatto che finora nessuno abbia valutato la reale capacità fiscale dei territori. “Due regioni simili per capacità contributiva, ad esempio Veneto ed Emilia, mostrano differenze enormi: il Veneto paga il 30% in meno di tasse. Per questo bisogna evitare che i meccanismi per il federalismo finiscano per premiare l’evasione”. L’ex ministro ha sollecitato anche una modifica del patto di stabilità interno: “Se non si liberano risorse per innescare la crescita, i tagli da soli non saranno sufficienti per rispettare i parametri imposti dall’Europa. Oltretutto, una maggiore crescita non solo aumenta il Pil, ma determina anche un aumento delle entrate”. Infine l’ex ministro si è espresso su un tema oggetto di referendum il 12 giugno ”Proprietà pubblica dell’acqua? Sarebbe un errore tornare indietro sulla liberalizzazione dei servizi, meglio dare agli enti locali maggiori poteri di controllo e sanzionatorio nei confronti di chi gestisce i servizi”
Il convegno di Palazzo Medici ha visto anche la presenza del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, dell’Assessore al Bilancio della Provincia di Firenze, Tiziano Lepri, dell’Assessore al Bilancio della Regione Toscana, Riccardo Nencini, del Presidente della Sezione Regionale di Controllo per la Toscana della Corte dei Conti, Vittorio Giuseppone, del Presidente Commissione Enti locali del Comitato Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Stefano Pozzoli, del Presidente Fondazione Dottori Commercialisti Esperti Contabili Firenze, Sandro Santi, del Magistrato della Corte dei Conti Aldo Carosi.
“Le procedure d’attuazione del federalismo fiscale – ha sottolineato il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci – influenzeranno il futuro dell’intero Paese. Si tratta infatti di un argomento sensibile che deve essere sottoposto ad un giudizio severo e partecipato. Riscontriamo però, purtroppo, poca disponibilità al dialogo da parte del governo; noi, come Provincia, ci siamo sempre mostrati pronti a mantenere alta l’attenzione sul tema”.
All’indomani dell’approvazione della legge ordinaria 42 del 2009, è partito l’iter istituzionale di attuazione della norma, che sarà concluso solo al termine della promulgazione dei decreti legislativi attuativi, già approvati dal Consiglio dei ministri, ma che sono al momento al vaglio della Commissione bicamerale.
“Questo convegno cade in un momento importante nella discussione che si sta svolgendo su l federalismo fiscale – ha evidenziato l’Assessore provinciale al Bilancio, Tiziano Lepri – Le nuove disposizioni presentano spunti positivi, ma anche numerosi dubbi ed aspetti non perfettamente regolamentati. Le preoccupazioni, al momento, sono quelle relative al possibile aumento della pressione fiscale”.
“I decreti attuativi della legge 42 del 2009 – ha concluso Stefano Pozzoli, Presidente Commissione Enti locali del Comitato Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – ripropongono il problema della redistribuzione sul territorio delle imposte prelevate. Il rischio è che, se si continuerà sulle iniziative già prese, il Paese si dividerà sempre più in due. Al momento, ad esempio, la Lombardia ha un reddito pro-capite superiore a quello svedese, al contrario quello di alcune regioni del sud Italia è inferiore a quello del Portogallo. Se vogliamo l’Unità d’Italia dobbiamo lavorare per unirla e non per dividerla”.