RESPINTA LA MOZIONE SUL LAVORO DOMENICALE
Per Corsinovi (Udc) sì al lavoro solo per comprovate necessità tecniche o rilevante pubblica utilità
(13 gennaio 2004) – Respinta, con due voti a favore, due astensioni (Rifondazione Comunista) e 17 voti contrari la mozione del capogruppo Udc Alessandro Corsinovi sul lavoro domenicale nel territorio della Provincia di Firenze. “Il fenomeno del lavoro domenicale – ha sottolineato Corsinovi – si va sempre più diffondendo anche in attività che non necessiterebbero di un impegno nella giornata festiva. Questo provoca evidenti ripercussioni negative sulla vita delle famiglie e delle aggregazioni sociali. La mozione è molto laica e fa riferimento ai valori della cultura italiana e non vuol creare steccati tra cattolici e laici. E’ una sottolineatura rispetto ad una esigenza diffusa”. Per Lepri occorre fare un approfondimento sul tema: “altrimenti – ha detto il capogruppo Ds – la mozione diventa una cosa banale dove si dice che la domenica non si deve lavorare salvo che nei casi eccezionali. La discussione va fatta, ma in una commissione competente, ad esempio quella lavoro ed avere così un po’ più di tempo per affrontare la questione ed inserendo anche i temi degli orari di lavoro e quelli dei servizi”. Per Nistri “si vuole istituzionalizzare il lavoro domenicale – ha spiegato il capogruppo di An – e si vorrebbe far fare vacanza a turno per non pagare così gli straordinari. Qui c’è una manovra evidente ed è alla base di certe normative europee che poi sono state bloccate. Purtroppo il giorno festivo non è più il giorno consacrato alla famiglia ma il giorno per i centri di aggregazione che non sono più né la parrocchia né la casa del popolo: sono i luoghi del consumo”. Per Vignoli (che ha votato a favore) la mozione merita un’attenzione particolare “perché non si parla di non andare al cinema o di non andare in autostrada dove lavorano gli addetti ai caselli e non si chiede di chiudere i supermercati perché questi stanno aperti perché c’è richiesta. Condivido la mozione – ha concluso il capogruppo Ppi-Margherita – perché la domenica è un giorno in cui si deve lavorare solo se vi è necessità”. Targetti (Prc) ha sottolineato la sua visione laica: “lavorare meno e lavorare tutti: curare la qualità della vita. Questa mozione c’interessa – ha spiegato Targetti – e credo sia un buono spunto da approfondire”. Sulla stessa linea il capogruppo di Rifondazione D’Amico che ha accennato anche ai tempi della vita e delle città oggi mentre Marconcini (PdCI) ha definito la mozione “un po’ ruffiana. Sono d’accordo sul fatto che l’orario di lavoro deve essere controllato – ha detto Marconcini – ma avrei preferito un’attenzione al lavoro straordinario che viene chiesto nei luoghi di lavoro. Si spinge invece sulla domenica perché è il giorno di festa dei cristiani”. Per De Luca (Democratici-Margherita) è invece troppo impositivo parlare solo di domenica: “alcuni servizi devono essere presenti anche di domenica – ha spiegato De Luca – come chi ci rifornisce d’acqua ma anche chi ha un bar o un ristorante. Il giorno di riposo è una conquista da difendere che non c’entra niente con la domenica che ha attinenza con la fede. Si può benissimo riposare anche di lunedì o di martedì”.