BOTTAI, RIFONDAZIONE: "LA PROVINCIA METTA FINE ALL'ECOMOSTRO"
Per i consiglieri Calò e Verdi "va messa in sicurezza tutta la zona"
Continua la protesta dei cittadini di Bottai (Impruneta) per la "mancata realizzazione del parcheggio, un vero ecomostro in cemento armato, per la continua cantierizzazione e mancata messa in sicurezza del tratto inerente il cantiere". I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi rilevano che "i cittadini, costituiti in comitato, rganizzano un nuovo presidio e denunciano oltre ai disastri ambientali e il degrado anche l’inquinamento acustico e atmosferico". Sarebbe contestato anche il comportamento assunto dall’Amministrazione Comunale "lontana dai bisogni della popolazione e inattendibile sul piano della realizzazione degli impegni". Rifondazione Comunista nel sostenere i motivi della protesta, chiede alla Provincia di Firenze "di mettere fine a questi disagi e criticità denunciate dalla popolazione e di mettere in sicurezza la zona senza alcun indugio". Sul tema è stata presentata richiesta di una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Continua la protesta dei cittadini a Bottai Impruneta per la mancata realizzazione del parcheggio, una infrastruttura ritenuta strategica e centrale per la vivibilità della frazione imprunetina. Da tempo la popolazione lamenta i disagi che investano i cittadini e gli esercizi commerciali della frazione dei Bottai derivante dagli interminabili lavori che riguardano il nuovo parcheggio.
Una infrastruttura nata in concomitanza con i lavori per la terza corsia autostradale, che secondo quanto dichiarato dall’Amministrazione Comunale doveva essere conclusa prima entro la fine del 2008 poi entro maggio 2009. La realizzazione del parcheggio ha subito nel corso del tempo ogni sorta di rallentamento e interruzione , prima avvenuta per il crollo della galleria del Melarancio, che vide la ricontrattazione tra Società Autostrade e le Società appaltanti, le quali dichiararono in una assemblea pubblica la fine dei lavori per il maggio 2010, poi con la crisi finanziaria della ditta appaltatrice Baldissini Tognozzi Pontello i lavori subirono un nuovo ritardo fino alla situazione paradossale di oggi.
Sta di fatto che il procrastinarsi dei lavori, della cui esecuzione non tutti i passaggi sono ancora chiari, ha così determinato una situazione di disagio complessivo per la frazione: una cantierizzazione infinita, una viabilità pericolosa, inquinamento atmosferico e acustico, disagi ambientali e problemi di decoro. Nessuno conosce l’ultimazione dei lavori.
In questo contesto non brilla il comportamento assunto dall’Amministrazione Comunale incerta nella comunicazione e nell’informazione, nel controllo dell’esecuzione dell’opera e sul piano dell’attendibilità degli impegni.
I cittadini delusi dal comportamento assunto dalle istituzioni si sono costituiti in Comitato ed hanno dato vita a numerose proteste, l’ultima effettuata venerdì sera davanti all’interminabile cantiere del parcheggio con un presidio di protesta. I cittadini sono di nuovo tornati a chiedere la “….messa in sicurezza del tratto (il transito di mezzi pesanti è notevole e la velocità è sempre molto sostenuta, nonostante il restringimento della carreggiata), la fine dei lavori, i passaggi pedonali… ". La protesta era accompagnata anche da numerosi cartelli “…Lavori iniziati e mai terminati…” , “…Terra di nessuno…” e soprattutto da striscioni appesi sotto la grande pensilina degli autobus, che gli abitanti hanno soprannominato la muraglia cinese anche perché quello che è stato per ora realizzato è simile ad un grande mostro di cemento che ha oscurato le colline e che in tanti vorrebbero buttare giù. Sentimenti contrastanti di una popolazione che si sente tradita e abbandonata.
Il Sindaco di Impruneta nella sua “ennesima” comunicazione incompleta e tardiva ha fatto sapere che i lavori ricominciati il 7 marzo dovrebbero durare altri 25 giorni e che l'amministrazione vigilerà sul rispetto dei tempi. Sembra che la Btp abbia comunicato al Sindaco “….di aver chiesto alla Provincia di Firenze le autorizzazioni necessarie per poter avviare la seconda fase dei lavori, riguardanti la messa in sicurezza idraulica; lavori che secondo il Sindaco non dovrebbero influire sulla data di apertura del parcheggio, che potrebbe comunque aver luogo durante l'esecuzione di tali opere…”.
Nonostante questa comunicazione istituzionale il Comitato dei Bottai ha annunciato una nuova assemblea per lunedì 18 aprile dove verranno prese ulteriori decisioni compreso quella di avviare un nuovo presidio questa volta sotto la sede del Comune di Impruneta.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra (presente al presidio di protesta di venerdì sera) nel sostenere i motivi della protesta dei cittadini di Bottai per la non realizzazione e ultimazione del parcheggio “un vero e proprio ecomostro in cemento armato” e per l’insostenibile situazione in cui si trova costretta a vivere l’intera frazione sottoposta ad una cantierizzazione infinita , pericolosa e dannosa per i cittadini, a continui picchi di inquinamento acustico e atmosferico e a ogni sorta di disagio ambientale chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente cosa intende fare la Provincia di Firenze per mettere fine a questa situazione di forte disagio, criticità e pericolosità per i cittadini della località Bottai, qual’è la data reale per la fine dei lavori del parcheggio, quando verrà realizzata la messa in sicurezza idraulica e stradale. Altresì chiediamo di sapere i dati relativi all’inquinamento acustico e atmosferico segnalati dai cittadini di Bottai e gli atti di competenza della Provincia di Firenze sull’insieme delle opere che riguardano la località i Bottai".