NO ALLA PENA DI MORTE
Approvata dal Consiglio una mozione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali
(20 gennaio 2004) – Il Consiglio Provinciale ha approvato con 18 voti a favore (Maggioranza e Prc) e 5 contrari (Casa delle Libertà) la mozione dei consiglieri Gabbrielli, Lepri e Panerai (Ds) su una moratoria universale delle esecuzioni capitali. “Lo scorso 7 novembre – ha illustrato la consigliera Gabbrielli – l’Italia, come presidente di turno dell’Unione Europea, doveva presentare una richiesta di moratoria nei confronti delle pene capitali. Era questo un punto fondamentale delle dichiarazioni d’insediamento della reggenza europea da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In realtà l’impegno dell’Italia non c’è stato. La mozione chiede al Governo di impegnarsi nei consessi internazionali per l’abolizione della pena di morte e per ogni possibile iniziativa che vada in tale direzione. Le condanne a morte stanno aumentando. Sono ancora 64 i paesi in cui vige la pena capitale e quindi non capiamo come mai l’Italia non si sia impegnata fino in fondo in questa battaglia”. Per Targetti (Prc) l’impegno della Provincia su questo terreno è evidente da tempo. “Riteniamo utile la mozione grave il fatto che, al di là degli impegni formali, il governo italiano durante la sua presidenza di turno europea non abbia inoltrato alle Nazioni Unite questa richiesta di moratoria. E’ una campagna di civiltà – ha detto Targetti – ed il fatto che il governo italiano non abbia forzato la mano, superando le resistenze di alcuni paesi, è un fatto grave da denunciare”. Vignoli (Ppi-Margherita) ha illustrato un emendamento che è stato accolto: “Vorrei – ha chiesto Vignoli – che la mozione sia inviata anche al Presidente della Giunta Regionale ed ai rappresentanti nel Parlamento italiano eletti nella nostra provincia”. Per Corsinovi (Udc) la mozione è datata: “Trovo inoltre ingiustificato, immotivato e politicamente intollerabile l’attacco al governo. Non è vero che il nostro governo non ha operato in difesa dei diritti umani. Il 23 settembre scorso – ha spiegato Corsinovi – Berlusconi, parlando all’Onu, ha ribadito il forte sostegno dell’Europa all’abolizione universale della pena di morte. La verità è che i Ds fanno queste mozioni per cercare solidarietà dall’estrema sinistra. Io la leggo così”. Anche Bevilacqua (FI) ha denunciato la strumentalità della mozione: “Ed invito i proponenti a riflettere perché affermano di giudicare negativamente l’operato del governo italiano in materia di difesa dei diritti umani. Sono parole pesanti come macigni – ha detto Bevilacqua – che non hanno alcun effettivo riscontro. Gli sforzi in quel momento erano tutti dedicati a cercare di mantenere una visione unitaria dell’Europa sulla carta costituzionale”. Per Marconcini (PdCI) “La pena di morte è inutile, dannosa, violenta e non serve a nulla. Anche a Cuba dove c’è un regime – ha spiegato Marconcini – ma ancora più scandalosa è la pena di morte dove sono presenti istituzioni democratiche. Chiediamo tutti la moratoria. Il governo aveva questa grande possibilità e non l’ha sfruttata a pieno”. Per Nistri (An) la mozione falsifica la verità: “E’ il solito processo alle intenzioni fatto dalla sinistra. Il dibattito sulla pena di morte ha richiesto un profondo e sofferto travaglio interiore nella destra, all’interno del mio stesso gruppo. Vorrei però che si condannassero anche le pene di morte inflitte a guerra finita, quando non c’era ancora la guerra civile ma solo la vendetta e non solo verso i vertici del partito fascista ma anche verso persone che avevano la sola colpa di essere nemici di classe”. Panerai (Ds) ha specificato, invece, come la mozione non accusa il governo di non tutelare i diritti umani: “Lo accusiamo semplicemente – ha detto Panerai – di aver perso un’occasione importante e questo lo dobbiamo dire e denunciare con forza. Su queste cose non possiamo fare sconti a nessuno: siamo contrari alla pena di morte praticata a Cuba come nei paesi islamici ed in quelli ex comunisti. E siamo anche contro la pena di morte praticata in un grande paese dall’ordinamento fortemente democratico e ricco di garanzie come gli Stati Uniti”. Secondo Avezzano Comes (FI) “Il centrosinistra in Consiglio ha usato due pesi e due misure. Non si può sostenere, e lo avete fatto – ha accusato Avezzano Comes – che le pene di morte comminate a Cuba avevano un senso logico per il mantenimento della rivoluzione ed oggi si attacca il governo Berlusconi perché non ha garantito i diritti umani. Occorre un minimo di obiettività e di concretezza nelle vostre posizioni. Ricordo, infine, che lo scorso luglio erano 6 su 14 i paesi contrari alla risoluzione da portare all’Onu. Come poteva l’Italia imporsi se il 40% dei paesi membri l’Unione Europea non condividevano il documento? La mozione è usata contro il governo”. Per Massai (An) se il documento non è critico ma di stimolo non è certo dicendo che il governo ha operato negativamente che si fa una buona azione. Per Lepri (Ds), infine, nel dibattito si è vissto tanto nervosismo tra i consiglieri di centrodestra: “La verità è che il Parlamento europeo aveva impegnato la presidenza italiana ad assumere un’iniziativa, in sede di Nazioni Unite, per una moratoria. Questa iniziativa – ha concluso Lepri – non è stata assunta. Al di là delle motivazioni non possiamo far notare il nostro disappunto per un appuntamento che è venuto meno e rilanciare il nostro impegno contro la pena di morte”.