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MUSICA INSIEME, GENIO NEL TERRITORIO: IL PIANOFORTE DI LISZT A SCANDICCI
Prossimo appuntamento di "Musica Insieme" sabato 30 aprile

concerto

E' fissata per sabato 30 aprile alle 21.15 la prossima data di "Musica Insisme", il ciclo musicale che la Provincia di Firenze organizza nell'ambito del Genio nel Territorio. Il concerto si tiene nell'Abbazia dei Santi Salvatore e Lorenzo a Settimo. Al pianoforte, per omaggiare Liszt a duecento anni dalla nascita, Dario Bonuccelli dalla Scuola di Musica di Fiesole. La serata sarà introdotta da Donatella Righini, musicologa dell’Università degli Studi di Firenze.

INGRESSO LIBERO

Il programma
- 3 Lieder (da Franz Schubert)
Frühlingsglaube
Der Wanderer
Erlkönig
- Liebeslied - Widmung (da Robert Schumann)
- Leggenda di San Francesco da Paola che cammina sulle acque
- da Années de pèlerinage. Deuxième Année. Italie:
n. 5 Sonetto 104 del Petrarca
n. 4 Sonetto 47 del Petrarca
- Ballata n. 2 in si minore

Dario Bonuccelli
Dario Bonuccelli (1985) si è formato con Luciano Lanfranchi. Diplomato nel 2004, presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova, col massimo dei voti, lode e menzione d’onore, si è perfezionato con Franco Scala, Andrea Lucchesini e attualmente studia con Pietro De Maria alla Scuola di Musica di Fiesole. Vincitore di quarantadue primi premi in concorsi nazionali ed internazionali, ha tenuto oltre duecentocinquanta concerti in 11 Paesi europei e in Giappone, suonando in sale prestigiose (Teatro Bibiena di Mantova, Wigmore Hall di Londra, Palazzo Reale di Stoccolma, Teatro Caio Melisso di Spoleto, Museo Enescu di Bucarest). Molto attivo in ambito cameristico, ha suonato anche con musicisti di fama internazionale, come Danilo Rossi, prima viola solista della Scala.
Bonuccelli è diplomando in Composizione e alcuni suoi lavori sono stati eseguiti in pubblico. Contemporaneamente agli studi musicali ha conseguito la Laurea specialistica in Lettere Moderne presso l’Università di Genova col massimo dei voti e la lode.

Franz Liszt (Raidinng, 1811 – Bayreuth, 1886)
Liszt è stato pianista formidabile, forse il più strepitoso di tutti i tempi, compositore prolifico, direttore
d’orchestra, organizzatore musicale, oltreché intellettuale, viaggiatore cosmopolita, fascinoso tombeur de femmes. La sua vastissima produzione comprende un numero sterminato di pezzi per pianoforte (comprese decine e decine di arrangiamenti, trascrizioni, parafrasi), brani da camera e per orchestra, Lieder, messe, oratori, pagine per organo, un’opera.
Nasce il 22 ottobre 1811 a Raiding, cittadina oggi austriaca ma allora compresa nella parte ungherese dell’impero asburgico. Bambino, è avviato allo studio della musica dal padre, amministratore al servizio dei principi Esterházy. Comincia a tenere concerti all’età di nove anni. Trasferitosi a Vienna, gli è maestro Antonio Salieri. A dodici anni si reca a Parigi dove gli è negata l’iscrizione al Conservatorio (dal direttore Luigi Cherubini, fiorentino!) perché straniero. Negli anni Trenta intreccia una relazione con la contessa Marie d’Agoult, sposata e più anziana di lui, dalla quale ha tre figli: Blandine, Cosima (poi moglie di Richard Wagner), Daniel.
Pianista di successo e inventore del recital, è il concertista più ammirato, più discusso, più pagato d’Europa, con successi paragonabili a quelli suscitati nel decennio precedente da Paganini. Ma alla fine del 1847 abbandona la carriera concertistica e si stabilisce a Weimar dove, tempo prima, era stato nominato direttore della cappella di corte. Lì, anche per incoraggiamento di Caroline Sayn-Wittgenstein che era diventata e sarebbe rimasta per molti anni la sua compagna, si dedica intensamente alla composizione (creando il genere del poema sinfonico), all’insegnamento, alla direzione d’orchestra, alla promozione della musica nuova di Mendelssohn, Schumann, Berlioz, Wagner.
Dal 1861 al 1869 soggiorna principalmente a Roma dove, rinunciando a sposare la Sayn-Wittgenstein rimasta nel frattempo vedova, riceve la tonsura e gli ordini minori; inoltre Pio IX gli conferisce la carica di abate. Negli anni seguenti, allorché la sua vita “triforcuta” si divide tra Italia, Weimar e Budapest, viene poco a poco riconosciuto il valore della sua opera compositiva. Nel 1886, gravemente ammalato, si mette in viaggio dal Lussemburgo per assistere al festival wagneriano di Bayreuth diretto dalla figlia Cosima. Il 31 luglio, a pochi giorni dal suo arrivo e dopo aver assistito alle rappresentazioni di Parsifal e Tristano, vi muore di polmonite.

28/04/2011 16.07
Provincia di Firenze