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ISLAM, FRANCHI (PDL): "POSSIBILE INSIEME UNA NUOVA COMUNITA'"
"Vi sono interlocutori moderati con i quali aprire un dialogo"

L'appello della Consigliera provinciale del Pdl Erica Franchi, fondatrice del gruppo di opinione 'Non voglio scegliere tra il tacco 12 e le pentole', a parlare di diritti universali, integrazione e parità di genere, rivolto all'imam di Firenze, e che - dice Franchi - "lui ha ignorato, è stato accolto dalla comunità dei musulmani moderati ed è con loro così come con i firmatari della Carta dei valori, promossa dalla Consulta per l'Islam italiano, che abbiamo deciso di fare il nostro percorso". La questione è stata affrontata stamani in un confronto con alcune associazioni islamiche, al quale ha preso parte anche l'On. Souad Sbai, promosso da Erica Franchi e dal gruppo Pdl della Provincia di Firenze: "Meno moschee", ma insieme in un percorso "a cui dare radici solide e che deve creare le basi della società futura. Oggi nasce una nuova comunità: una comunità che si basa su valori condivisi, sui diritti universali, sull'assoluta e irrinunciabile parità di genere, sulla legalità e l'osservanza delle regole comuni". "Pensiamo - dice per parte sua il capogruppo del Pdl in Palazzo Medici Riccardi Samuele Baldini - che dialogo e integrazione siano possibili partendo dagli stessi presupposti che fanno di tutti noi una nuova comunità".

Nel corso dell'incontro in Palazzo Medici Riccardi, l'On. Souad Sbai ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono totalmente d’accordo con quanto dichiarato dal Presidente Berlusconi a Milano, relativamente alla costruzione di nuove moschee. Nulla in contrario a nuove realizzazioni, ma occorre che ci siano reciprocità e trasparenza: la Consulta per l’Islam è ad oggi la sola struttura adatta a ricoprire questo difficile ruolo”. “Necessita una grande riflessione sulla tematica nuove moschee e Berlusconi fa bene a rimarcarne l’importanza; per costruire una moschea – prosegue Sbai – c’è assoluto bisogno di controlli normativi e regole da seguire; al momento la Consulta per l’Islam è l’unico strumento in grado di valutare l’opportunità o meno di nuove aperture, nonché la legittimità delle credenziali di chi si propone alla guida di queste strutture. Questa è l’unica via – conclude Sbai – per gestire al meglio un comparto difficile e irto di situazioni potenzialmente pericolose, come ad esempio il nascere di un nuovo gruppo di estremisti radicali, che progettano di prendere il controllo di tutta la comunità islamica in Italia; da qui la grande importanza di questa conferenza e di ciò che ne è emerso: libertà significa stare nelle regole. Le moschee “fai da te” sono un pericolo che non dobbiamo più correre”.

09/05/2011 15.21
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze