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"TINNOVA NON DEVE CHIUDERE"
Rifondazione comunista: "Dove dovrebbe prodursi e verso chi l' 'esodo volontario' proposto dalla Camere di Commercio?"

Protesta dei lavoratori della Tinnova, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze e Prato e Pistoia. "Le Camere - spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - tornano a proporre 'l’esodo volontario' per oltre l'80% dei lavoratori. Rifondazione Comunista chiede dove dovrebbero andare 'volontariamente' in un momento dove la crisi economica sta producendo effetti socialmente devastanti e i padroni, compresi quelli pubblici, cercano di sfilarsi da ogni tipo responsabilità e di sana imprenditorialità? Si tratta di evitare la cessazione di Tinnova o comunque trovare la ricollocazione di tutti i lavoratori". Calò e Verdi hanno presentato in Consiglio provinciale una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Protestano i lavoratori della Tinnova – Firenze, in liquidazione dal 18 novembre, hanno deciso di rendersi visibili con una manifestazione in occasione della IX Giornata sull'Economia, tenutasi a Prato e organizzata dalla tre Camere di commercio dell'area metropolitana, per rivendicare il loro diritto al lavoro. La Tinnova che dal 2001 si occupa di processi di trasferimento tecnologico e innovazione rivolta alle imprese e agli enti e il cui percorso di liquidazione è ormai giunto all'ultimo giro di boa. Infatti sono falliti due dei tre bandi di cessione di rami di azienda, e considerato che le Camere di Commercio sono riusciti ad oggi a riposizionare 5 lavoratori su 27, le prospettive che si aprono per la soluzione del ricolloca mento del personale sono andate decisamente deluse. “…Già lo sapevamo visto che si tratta solo di risorse umane', ha dichiarato il presidente della Camera di commercio, Vasco Galgani. E così ritorna l'incentivo all'esodo, disperdendo risorse e competenze in tema di innovazione e trasferimento tecnologico…”. Alla discutibile gestione e al basso profilo tenuto dall’azienda sul piano delle relazioni sindacali in questi anni va ricordato che da circa tre anni Tinnova ha visto un susseguirsi di nomine e mandati che hanno scardinato l'operatività aziendale, incidendo sul suo equilibrio economico, nonostante che i servizi effettuati siano rilevanti e strategici per l’insieme del tessuto produttivo della Provincia di Firenze.
Non sapendo cosa fare per salvare la faccia si torna a proporre “l’esodo volontario” per oltre l'80% dei lavoratori. Gli stessi lavoratori hanno dichiarato di essere disposti di ricollocarsi altrove, ma chiediamo noi, dove dovrebbero andare “volontariamente” in un momento dove la crisi economica sta producendo effetti socialmente devastanti e i padroni, compresi quelli pubblici, cercano di sfilarsi da ogni tipo responsabilità e di sana imprenditorialità? Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori di Tinnova e nel ribadire il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza avviata dai sindacati e lavoratori per salvaguardare, oltre all’occupazione anche le stesse attività, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta accadendo alla azienda speciale della Camera di Commercio Tinnova e quanto sia alto il rischio denunciato dai lavoratori di essere lasciati a casa. Di riferire cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale di Firenze di concerto con le “consorelle dell’area vasta” (Amministrazioni Provinciali di Prato e Pistoia), per quanto di loro competenza per salvaguardare una importante attività produttiva e tutelare lavoro, occupazione, salari e diritti di tutti i lavoratori. Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze unitamente alle altre Amministrazioni Locali (Regione Toscana, Province e Comuni interessati) intende attivare un tavolo istituzionale per evitare la cessazione di Tinnova o comunque la ricollocazione di tutti i lavoratori".

12/05/2011 16.36
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze