RICERCA DELLA MONNALISA NELL’EX CONVENTO DI SANT’ORSOLA, A SORPRESA SPUNTANO ALTRE DUE TOMBE “TERRANEE”
Le nuove sepolture emerse potrebbero contenere resti umani. Le tombe, ancora intatte, saranno aperte la prossima settimana
Gli archeologi impegnati nella ricerca dei resti di Lisa Gherardini oggi si sono imbattuti in una vera sorpresa che era sfuggita anche alle antenne sensibili del georadar: due tombe perfettamente intatte, del tipo “terraneo”, ovvero allestite direttamente nel terreno, senza la costruzione di cripte o di altri volumi. Proprio per questa caratteristica le due tombe erano finora sfuggite alla mappatura della ex chiesa di Sant’Orsola realizzata nei giorni scorsi dagli operatori del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, che stanno compiendo gli scavi insieme ai tecnici della Provincia di Firenze e agli archeologi della Sovrintendenza di Firenze.
Le due tombe potrebbero verosimilmente contenere resti umani, ma ogni dubbio sarà fugato la prossima settimana (tra martedì e mercoledì) quando saranno aperte per verificare il contenuto. “Solo in quel momento – spiega Silvano Vinceti, responsabile del progetto del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali – sapremo a quale epoca far risalire queste due nuove tombe. Potrebbero essere addirittura dell’epoca paleocristiana, oppure appartenere al periodo storico che a noi interessa maggiormente, ovvero tra il 1400 e il 1500, che è quello in cui è ipotizzabile la sepoltura della Gherardini”.
“Tutto ciò allarga enormemente il campo della ricerca – ammette Vinceti – per questo motivo abbiamo deciso di fare una nuova esplorazione con il georadar, anche perché è emersa la possibilità che accanto alla cosiddetta ‘seconda cripta’ giù individuata nella zona centrale della ex chiesa, vi sia addirittura un altro vano adibito alle sepolture. Ciò significa che la ricerca dei resti della Gherardini sta entrando nel vivo con un ventaglio di ipotesi ancora tutte da verificare”.