BTP, 4000 LAVORATORI DELL'INDOTTO A RISCHIO
180 dipendenti manifestano. Il gruppo di Rifondazione comunista porta la questione in Provincia
Crisi della Btp, 180 lavoratori in cassa integrazione del centro direzionale di Calenzano "manifestano a difesa dell’occupazione e chiedono un incontro urgente con il commissario giudiziale - avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Nella drammatica crisi aziendale sono a rischio di lavoro 4000 addetti di 200 imprese dell’indotto". Rifondazione Comunista esprime "la piena solidarietà ai lavoratori della Btp e chiede uno sforzo straordinario di tutte le Istituzioni a sostegno della vertenza che non deve lasciare a casa nessun lavoratore". Sulla questione, presentata una domanda d'attualità. Di seguitoi il testo.
"180 dipendenti della Btp (Baldassini Tognozzi Pontello) del centro direzionale di Calenzano, amministrativi e tecnici dell'edilizia privata, da tempo in cassa integrazione, hanno manifestato a Calenzano le proprie preoccupazioni per il grande stato di precarietà occupazionale e soprattutto per l’isolamento nel quale si trovano a vivere un possibile licenziamento di massa. Una vicenda complessa che vede il colosso dell’edilizia coinvolto in una pesante crisi aziendale di natura finanziaria e giudiziaria.
Sono '…più di 4.000 addetti di 200 imprese dell'indotto, tutti lavoratori e aziende di Prato e Firenze, che vantano crediti per 150 milioni nei confronti della Baldassini Tognozzi Pontello…' a rischio. Da quando le sorti della Btp sono state affidate ad un amministratore giudiziale, nominato dal tribunale di Prato, nessuno sa cosa sta accadendo per gli operatori che lavorano alla sede direzionale, sono molti coloro che temono che '… in caso di una transazione che portasse all'acquisizione ad esempio del ramo d'azienda dei cantieri pubblici, il nostro licenziamento possa essere considerato un danno minimo…' mentre l’altro timore è rappresentato dal fatto che '…le banche non sostengano il tentativo dell'amministratore giudiziale di ristrutturazione del debito e che, nell'udienza di metà giugno, si possa arrivare ad una procedura di concordato…' che taglia fuori proprio le attività del centro direzionale. Il 20 maggio le imprese dell'indotto si sono incontrate con l'assessore regionale Simoncini, il quale si è impegnato a chiedere un incontra urgente con il commissario giudiziale mentre per i 180 lavoratori di Calenzano nessuno si è preso alcun impegno. I 180 lavoratori di Calenzano hanno invece tenuto una conferenza stampa per reclamare, analogamente, l'attenzione del commissario.
In sostanza la Regione Toscana si attiverà presso il commissario per verificare se è ancora percorribile l'ipotesi di ristrutturazione del debito ex articolo 182 bis della legge fallimentare che salvi fornitori, lavoratori e azienda stessa. Mentre, in seconda battuta, in caso di fallimento della Btp, la Regione Toscana si è impegnata a mobilitare sistema bancario e Fidi Toscana per evitare la chiusura delle aziende dell'indotto.
I lavoratori del centro direzionale a Calenzano hanno così richiesto “….che nella scelta dell'impresa a cui vendere i cantieri pubblici si privilegi quella disposta a salvare i posti di lavoro a Calenzano…” Altresì chiedono di sapere”…se nell'appalto del Quadrilatero umbro-marchigiano (è uno dei cantieri pubblici che dovrebbero passare di mano) è possibile impiegare personale di sede e del settore privato che potrebbe essere conseguentemente assorbito nel trasferimento del ramo d'azienda del settore infrastrutture…” .
Il 24 maggio il Comune di Calenzano unitamente alle Province di Prato e Firenze, hanno messo a disposizione uno spazio per un'assemblea con le Rsu della Btp, le aziende dell'indotto e in subappalto per fare il punto della situazione.
Gli scriventi consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori della Btp e di tutte le imprese dell’indotto coinvolti in una drammatica crisi aziendale e a rischio occupazionale nel ribadire il proprio sostegno alla vertenza sindacale in tutte le sedi politiche e istituzionali chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sullo stato della vicenda inerente la crisi finanziaria della Btp e quanto sta avvenendo in sede giudiziale dopo la nomina del Commissario, le varie ipotesi in merito a possibili cessioni di ramo di azienda e tutti i passaggi inerenti la tenuta dei livelli occupazionali.
Altresì chiediamo di sapere il lavoro svolto dai tavoli istituzionale delle varie Amministrazioni Locali ( Regione Toscana, Provincia di Firenze e Prato , Comune di Calenzano e Prato) per risolvere la drammatica vicenda occupazionale dei lavoratori della Btp e dell’indotto. Infine chiediamo di essere informati sui motivi per i quali il Commissario giudiziale a tut’oggi non ha avviato nessuna iniziativa sul destino delle attività del centro direzionale e dei 180 lavoratori di quella sede e quali sono le iniziative che la Provincia di Firenze intende attivare in merito al sostegno ai salari e redditi dei lavoratori".