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LUOGHI DI CULTO PER I MUSULMANI. TONDI: “STOP PAURE, SÌ AL MODELLO GREVE”

Le proposte del capogruppo dell’Udc in Provincia. "Mozione in Consiglio per smascherare quelli che alimentano tensione per non risolvere mai nulla"

“Esportare il “modello Greve” come garanzia del diritto per tutti di pregare secondo la propria fede, nel rispetto della nostra cultura, delle nostre tradizioni e delle radici cristiane della nostra comunità, contrastando il clima di intolleranza che sempre più si respira in Toscana – afferma il capogruppo Udc in Provincia di Firenze, Federico Tondi - Il diritto a esercitare la propria fede è riconosciuto dalla Costituzione italiana e bisogna permettere a tutti i cittadini di praticare in luoghi degni e idonei. La comunità musulmana fiorentina ad esempio conta 30 mila persone nel territorio provinciale di Firenze, centinaia di praticanti che devono ammassarsi e fare i turni nelle tre stanze (garage) adibite a Moschea nell'area comunale fiorentina. Le loro sale di culto sono così piccole da costringerli spesso a rimanere a seguire la funzione del venerdì mattina in strada.
“Il tema della realizzazione di luoghi di preghiera per fedeli musulmani residenti nei comuni della Provincia di Firenze – avverte Tondi – è di stringente attualità e necessita di una presa di posizione il più possibile uniforme da parte delle Istituzioni interessate a gestire questo tema, in particolare dei comuni che si trovano a dover far fronte da soli”. Secondo Tondi infatti “troppo frequenti sono i tentativi di rendere il clima sempre più caldo, alimentando tensioni e paure tra la cittadinanza da forze politiche che fanno dell’intolleranza e del razzismo la loro arma più potente al solo fine di raccogliere maggior consenso elettorale”.
“ Realizzare una grande unica moschea adatta alle esigenze della comunità musulmana, ad di là del giudizio di merito sul progetto, non è una soluzione né praticabile né condivisibile: troppo grande, troppo invasiva in un territorio già saturo come quello fiorentino, soprattutto estraneo alla nostra cultura e alle nostre tradizioni”. Tondi condivide le affermazioni dell’Arcivescovo di Firenze Monsignor Giuseppe Betori secondo cui la questione è “da intendere in maniera non ideologica, ma tenendo conto delle effettive necessità dei fedeli dell’Islam che non hanno bisogno di un edificio religioso unico come la moschea, ma di più luoghi di culto sul territorio dove poter professare la loro religione”. “Nel Comune di Greve in Chianti, grazie alle posizioni assunte dall'Udc che è in maggioranza, è stata individuata una soluzione condivisa, veloce e a basso costo e impatto: la comunità locale si dovrà costituire in associazione e avrà a disposizione due volte a settimana una sala polivalente così come altre associazioni del territorio. Qui i fedeli potranno trovare un luogo idoneo dove pregare, incontrarsi, confrontarsi. Un luogo degno dove professare la loro fede, in piena sicurezza e senza creare problemi a nessuno. Quella assunta a Greve è una decisione nata da un percorso condiviso tra l'amministrazione, la comunità musulmana locale e la popolazione. Una decisione che può essere “esportata” negli altri Comuni della provincia che devono affrontare o stanno affrontando questa discussione”.
“ Anche la Provincia – conclude Tondi - deve farsi parte attiva della questione. Per questo ho presentato una mozione in cui chiedo l'impegno del Consiglio e della Giunta provinciale a farsi promotori presso i Comuni di estendere il “modello Greve” come ottimo esempio di sintesi tra il rispetto della Costituzione Italiana, le radici cristiane della nostra comunità nazionale e il diritto dei cittadini di professare liberamente la propria fede religiosa. Il voto in consiglio su questo atto servirà anche a smascherare quelle forze politiche che non vogliono affrontare e risolvere quello che viene avvertito come un problema ma al contrario alimentarlo perché certi che, sguazzando in un clima di odio e di paura, possano aumentare i loro consensi elettorali”.

26/05/2011 15.42
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze