STRAGE GEORGOFILI. "POSSIBILITA' INQUIETANTI"
Intervento delle consigliere provinciali del Pd Alessandra Fiorentini e Sara Biagiotti
Le consigliere provinciali del Pd Alessandra Fiorentini e Sara Biagiotti ricordano la strage dei Georgofili, il 27 maggio 1993. Caterina Nencioni (50 giorni di vita), Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni); questi i nomi delle 5 persone uccise dalla strage mafiosa alla sede dell'Accademia dei Georgofili, nel cuore di Firenze, tra l'Arno e gli Uffizi. "Oggi - spiegano Fiorentini e Biagiotti- Caterina sarebbe maggiorenne, Nadia forse laureata, Dario avrebbe potuto continuare a condividere la sua vita con Francesca nella quotidianità di una famiglia che gli è stata negata per sempre, ad Angela e Fabrizio è stata negata invece la gioia di poter vedere crescere le proprie figlie, osservarne giorno dopo giorno i cambiamenti, vederle diventare giovane donne". Cento chili di tritolo hanno spazzato via l’esistenza e il futuro di cinque innocenti, hanno violato il cuore di Firenze infliggendo una ferita che, per chi ha vissuto quel 27 maggio 1993, non potrà mai essere rimossa in nessun modo, perché impressa a fuoco nelle mostre memorie e nel nostro cuore. “Sono sicura - dice la consigliera Alessandra Fiorentini - che come me ognuno ricordi la sensazione percepita al momento del fragore. Ho sempre viva la sensazione di inusuale terrore che mi pervase e la spiegazione razionale che non riuscii a trovare per il tremore che iniziai ad avere". Biagiotti ricorda "il grande senso di disorientamento per quello che stava succedendo nel nostro Paese proprio in quel periodo di strani e nuovi attentati che si stavano succedendo". "Addolora che dopo tutto questo tempo - concludono Fiorentini e Biagiotti - non si riesca ad arrivare alla verità, e soprattutto che il sopraggiungere di nuovi elementi conduca a possibilità inquietanti. Certo è che il processo per arrivare a capire perché 5 innocenti sono morti nella notte del 27 maggio 1003 sarà ancora lungo".