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TAV, RIFONDAZIONE: "CRESCE IL RISCHIO SISMICO A FIRENZE"
Calò e Verdi rilanciano le osservazioni di comitati e associazioni in Provincia

Tav, "slitta al 2012 - avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - la partenza degli scavi per la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze dell’Alta Velocità. L’Osservatorio Ambientale evidenzia gravi ritardi nei lavori preparatori". Il Comitato 'No Tav' e 'Italia Nostra' oltre a segnalare che manca una adeguata trasparenza sulle operazioni in corso, "evidenziano problemi inerenti la collocazione delle terre di scavo e dei rifiuti speciali derivanti dai lavori che non potranno essere utilizzati per il recupero ambientale nella ex cava di lignite di Santa barbara nel Comune di Cavriglia". I Comitati evidenzierebbero anche "una grave sottovalutazione del rischio sismico nel caso della stazione Av e addirittura non calcolato nel caso delle due gallerie". Per Rifondazione Comunista occorre "fermare subito i lavori per rivedere il progetto a favore del passaggio in superficie della tratta, chiarendo punto per punto i quesiti posti dai Comitati e Associazioni". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Secondo le recenti notizie confermate dall’Osservatorio Ambientale, i lavori di scavo per la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze dell’Alta Velocità, il cui inizio era previsto per questi giorni, slittano all’inizio del 2012.
Ciò rappresenta una battuta d’arresto, dalle pesanti ripercussioni, che modificherà in modo notevole i tempi, i modi e i costi per la realizzazione dell’opera.
Come giustamente evidenziato dal Comitato No Tav “da tre mesi a Campo di Marte è tutto fermo e nel cantiere di Via Circondaria si procede a passo di lumaca” e al di là degli impegni assunti sulla trasparenza delle operazioni e dei lavori nessuna spiegazione è stata data al Comitato stesso e ai cittadini.
Tutto sembra ruotare attorno alla questione della collocazione delle terre di scavo e dei rifiuti derivanti dai lavori.
In più occasioni nei mesi scorsi il nostro gruppo consiliare, riprendendo le denunce e le segnalazioni fatte dai Comitati e da Italia Nostra, ha sollevato la questione sottolineando che a fronte di una quantità complessiva di terre e rifiuti previsti stimata intorno ai 3-4 milioni di metri cubi, l’unica autorizzazione al conferimento esistente era quella relativa a Santa Barbara per 1,5 milioni di metri cubi soltanto.
Allo stesso tempo abbiamo denunciato la questione della classificazione delle terre di scavo: come giustamente tornano oggi a sottolineare i comitati “il materiale estratto dovrà essere classificato come rifiuto speciale e quindi conferito in discarica e non, come vorrebbe Nodavia, utilizzato per il risanamento della collina di Santa Barbara”.
Gli interessi in ballo sono notevoli: la classificazione come rifiuti costerebbe per lo smaltimento milioni di euro, la classificazione come terre utilizzabili per risanamenti (vista la presenza di additivi chimici e plastica) avrebbe un costo e una ricaduta devastante dal punto di vista ambientale e conseguenze imprevedibili da un punto di vista degli eventuali interventi della giustizia ordinaria (basti pensare al processo per disastro ambientale in Mugello avviato dalle indagini della Magistratura anche sul versante dell’inquinamento da fanghi).
Nonostante che il decreto di VIA sui lavori del sottoattraversamento dica in modo esplicito che “i fanghi di perforazione, oltretutto contaminati da polimeri (seppur biodegradabili), da bentonite e/o altri additivi, sono da considerare rifiuti e come tali vanno gestiti” è apparso da subito inaccettabile che i lavori cosiddetti propedeutici prendessero avvio senza un quadro definito e chiaro sulla destinazione dei materiali di risulta degli scavi e oggi ancor di più se si considera che i ritardi nell’avvio della perforazione appaiono strettamente legati a questo aspetto.
In ordine ai problemi sopra esposti le organizzazioni Italia Nostra e Cittadini Area Fiorentina hanno inoltre evidenziato che mentre i lavori per la realizzazione della stazione AV Foster nell’ex area dei Macelli procedono con l’invasività connessa alla rilevanza dell’opera e a Campo di Marte – dove inizierà la trivellazione – dopo aver costruito i diaframmi che arrivano a 30 m di profondità, si continua a scavare per la formazione della discenderia e del pozzo lancio frese (in cui verrà assemblata la macchina scavatrice) senza realizzare la batteria di pozzi prescritta dall’Osservatorio Ambientale per travasare l’acqua di falda da monte a valle dell’imbocco. Vi sarebbe stata anche una grave sottovalutazione del rischio sismico, calcolato in modo semplicistico nel caso della stazione AV e addirittura non calcolato nel caso delle due gallerie.
Ciò premesso gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista, nel ribadire la contrarietà al progetto di sottoattraversamento dell’Alta Velocità e nel sottolineare che gli ultimi accadimenti altro non sono che l’ennesima conferma della necessità di fermare subito i lavori per rivedere il progetto a favore del passaggio in superficie della tratta, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire.
Sulle motivazioni riferite all’Osservatorio Ambientale sul rinvio delle operazioni di scavo del tunnel, le conseguenze da un punto di vista economico del suddetto ritardo, se sia stato presentato all’Osservatorio Ambientale un piano di smaltimento complessivo delle terre di scavo, se, in considerazione di quanto dichiarato nella VIA, i fanghi di perforazione siano o meno considerati come rifiuti speciali e quali siano le modalità di gestione e i siti di deposito previsti; se non si ritenga opportuno chiedere una sospensione dei lavori al fine di rivalutare tempi, costi e conseguenze ambientali e riprendere in considerazione l’ipotesi di passaggio in superficie della tratta di Firenze; se è vero che vi è stato una sottovalutazione del rischio sismico e come sia stato calcolato rispetto alla stazione Av e alle due gallerie quando inizieranno realmente i lavori per la realizzazione delle gallerie? Se e quali valutazioni siano state fatte rispetto all’eventualità che il terreno di risulta non possa essere più collocato a Santa Barbara?"

30/05/2011 13.31
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze