LE BORRA, "NESSUNA BATTUTA D'ARRESTO PER LA DISCARICA"
Comunicazione dell'assessore provinciale all'Ambiente Renzo Crescioli. Approvata risoluzione di Pd, Idv e Sel. Respinti documenti di Pdl, Rifondazione e Lega Nord
Non ci sono battute d'arresto per la discarica delle Borra. Ascoltata la comunicazione dell'assessore provinciale all'Ambiente Renzo Crescioli, il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato una risoluzione con i voti di Pd, Sel e Idv che esprime apprezzamento per il lavoro svolto dall'assessore e prende atto che "la discarica potrà svolgere la funzione allo stato attuale individuata dal Piano provinciale dei rifiuti e che in quel caso, in tale impianto saranno conferite le tipologie dei rifiuti indicate nel piano straordinario della Comunità toscana centro, che prevede quasi esclusivamente il deposito di ceneri e inerti, escludendo esplicitamente il conferimento di 'Rifiuti tal quali', in coerenza con la normativa nazionale ed europea". Il rinnovo dell'accordo con la Provincia di Arezzo fino al 31 dicembre 2014 può "consentire di traguardare una parte significativa del periodo della gestione transitoria contrassegnata dalla carenza di impianti di smaltimento, confermando la collaborazione fra le due Province e contribuendo in tal modo ad impedire situazioni di emergenza ambientale".
Bocciate invece tre risoluzioni rispettivamente di Rifondazione comunista, del Pdl e della Lega Nord. Dunque, sottolinea per parte sua Crescioli, nell'area delle Borra "verranno depositati prevalentemente ceneri e scorie prodotte da impianti termici di trattamento dei rifiuti; rifiuti da spazzamento stradale, rifiuti della raccolta differenziata e rifiuti prodotti da trattamento meccanico dei rifiuti. Ovviamente sempre con esclusione assoluta di rifiuti pericolosi che per legge non possono essere destinati in discariche come quelle di Le Borra".
Non spetta alla Provincia "svolgere índagíni geologiche sui diversi siti, che riguardano invece le fasi successive di realizzazione della discarica, in particolare la fase di progettazione e quella di valutazione di impatto ambientale (Via)". Non sono presenti "fattori escludenti ma sussiste un unico fattore penalizzante in quanto si tratta di un'area sottoposta a vincolo idrogeologico. Questo presuppone che al momento della Via, preliminare al rilascio dell'autorizzazione, vengano previste tutte le misure necessarie per impedire che la discarica possa costituire un pericolo. Ma questo non è un ostacolo per la realizzazione". E' una risposta all'obiezione di Rifondazione comunista sull'assetto idrogeologico dell'area che, peraltro, non è ancora di proprietà del Comune di Figline che "ha in realtà solo stipulato un preliminare di acquisto". I lavori effettuati nell'area e denunciati da Rifondazione "sono stati realizzati dall'Enel che è proprietaria dell'area per un intervento di ripristino del ciglio di una scarpata, dove si era verificato un movimento franoso causato da infiltrazioni di acque piovane". Ad esaurimento della discarica di Casa Rota, prevedibilmente nell'anno 2016 0 2017, "è prevista l'entrata in esercizio dalla discarica di Le Borra che dovrà assicurare condizioni di piena reciprocità relativamente allo smaltimento dei rifiuti prodotti nel Valdarno Aretino".
Rifondazione comunista, con la sua risoluzione chiedeva la modifica del Piano provinciale dei rifiuti, con moratoria e assunzione di una politica fondata sulla strategia "rifiuti zero", l'annullamento della realizzazione della discarica a Le Borra, dell'inceneritore a Testi (nel comune di Greve), il blocco dell'inceneritore di Selvapiana (Rufina) e quello previsto a Case Passerini. Rifondazione chiedeva anche la convocazione di un Consiglio provinciale straordinario aperto ai cittadini, ai comitati e alle associazioni, in modo da favorire la partecipazione popolare.
Per il Pdl, considerato che la vicenda de "Le Borra" si inserirebbe "in un quadro molto più complesso: dalle dichiarazioni del Sindaco di Greve in Chianti - Alberto Bencistà - secondo cui 'risulta necessaria una moratoria per quattro anni di qualunque iniziativa a favore della realizzazione dell'impianto di Testi' alle dichiarazioni dei Sindaci dei Comuni della Piana secondo cui si renderebbe necessaria una nuova 'Valutazione di impatto Sanitario' per l'impianto di Case Passerini, sarebbe stato utile "procedere, per quanto di propria competenza, ad un percorso che conduca alla sospensione dell'esecutività del Protocollo d'Intesa" (stipulata nel '98 fra la Provincia di Firenze e la Provincia di Arezzo sullo smaltimento dei rifiuti nell'area valdarnese) e "a convocare un Consiglio Provinciale aperto dedicato al 'Piano provinciale dei rifiuti'”.
Nella sua risoluzione Marco Cordone (Lega Nord) proponeva di "adeguare l'attuale Piano provinciale dei rifiuti della Provincia di Firenze alle variazioni del Pit regionale attualmente in corso e quindi di riconsiderare l'utilizzo della discarica de 'Le Borra' nel Comune di Figline Valdarno.
Per Federico Tondi (Udc) sarebbe stato auspicabile "un supplemento di trasparenza".