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SCUOLA, IPSIA NICOLODI: "DISPOSIZIONI INIQUE"
"No alla cancellazione del corso di massofisioterapia e di centralinista"

Protestano gli studenti non vedenti e i docenti dell’Istituto Ipsia Nicolodi di Firenze contro le disposizioni del Ministero che chiude il corso di massofisioterapista e di centralinista. I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista parlano di "una disposizione iniqua, inutile e dannosa che oltre a mettere in discussione il diritto all’istruzione cancella una esperienza radicata sul territorio danneggiando e mortificando le persone non vedenti e ipovedenti". Grave "è il comportamento assunto dal Ministro della Pubblica Istruzione che non si è mai reso disponibile ad alcun incontro con l’Istituto in merito al futuro dei corsi, degli sbocchi professionali e della quinquennalizzazione dei corsi". Rifondazione Comunista "nell’esprimere solidarietà agli studenti e ai docenti dell’Ipsia Nicolodi di Firenze, chiede che la Provincia di Firenze unitamente alle altre Amministrazioni Locali (Comune di Firenze, Regione Toscana) salvaguardino il lavoro svolto dall’Istituto e tutelino senza alcuna esitazione il percorso scolastico e professionale dei ragazzi dell’Ipsia esigendo dal Governo provvedimenti adeguati nel pieno rispetto del diritto all’ istruzione". Presentata una domanda d'attualità dai consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Di seguito il testo.

"Protestano gli studenti non vedenti dell’Istituto Ipsia Nicolodi, scuola di avviamento professionale all'interno dell'istituto nazionale dei ciechi Vittorio Emanuele II di via Nicolodi, in zona Cure, destinato a chiudere e ad essere accorpato con l’Elsa Morante mentre il corso di massofisioterapia destinato ad essi sarà soppiantato da un più generico corso per estetisti.
Questi sono gli effetti derivanti dalla riforma Gelmini. Allo stato attuale la “….struttura offre formazione a 50 ragazzi tra ciechi e ipovedenti: venti seguono il corso per centralinista, gli altri per massofisioterapista…”.
Il Governo decreta la morte di un luogo dove “chi non vede poteva imparare una professione".
In sostanza, la riforma Gelmini esclude il corso triennale per massofisioterapista offerto dall'istituto Nicolodi dalla formazione statale, facendolo passare sotto il cappello della formazione regionale. Più volte l’Ipsia ha richiesto e mai ottenuto al Ministero la quinquennalizzazione: i corsi per massiofisoterapista e centralinista (due tra le professioni più indicate per chi non vede) sono rimaste triennali.
La Regione Toscana ora potrà rilasciare diplomi di qualifica professionale solo per 21 figure individuate nell’accordo Stato-Regioni. Oltre al danno anche la beffa perché tra le varie figure professionali non c’è quella di massaggiatore terapeutico che avrebbe risolto i problemi degli allievi del Nicolodi. Si prefigura invece la figura di operatore del benessere che è riconducibile a quella di parrucchiere ed estetista.
Sta di fatto che la riforma spazza via così una qualifica sanitaria e terapeutica che ai giovani non vedenti garantiva da decenni la possibilità di trovare un lavoro e rendersi autonomi. Nessun riconoscimento avranno più i corsi per centralinista. Da qui la protesta degli studenti e dei docenti dell’Ipsia contro i provvedimenti del governo che con “…la circolare ministeriale per l'anno scolastico 2011/12 non consente più l'iscrizione ai corsi …” cancellando una esperienza formativa e scolastica radicata sul territorio capace di dare una risposta inclusiva, qualificata e emancipata a chi è ipovedente o cieco.
Fuori dall’Istituto è stata allestita una tendopoli che è diventata punto di riferimento del presidio, in attesa di presentarsi al tavolo tecnico regionale con il provveditorato previsto per martedì 7 giugno a cui non è stato a tutt’oggi invitata l’Unione ciechi.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere
la propria solidarietà agli studenti e ai docenti dell’Ipsia Nicolodi di Firenze in lotta per contrastare i provvedimenti del Governo e del Ministero che di fatto cancellano una esperienza scolastica e formativa quale i corsi professionali fino ad oggi realizzati
nel ribadire il proprio impegno politico e istituzionale a fianco della loro lotta e a sostegno delle richieste avanzate prima fra tutti il mantenimento delle esperienze scolastiche, educative e didattiche espresse a tutt’oggi dall’Istituto Ipsia
nel ritenere grave il comportamento assunto dal Ministro della Pubblica Istruzione che non si è mai reso disponibile ad alcun incontro con l’Istituto in merito al futuro dei corsi, degli sbocchi professionali e della quinquennalizzazione dei corsi chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire in merito alla protesta degli studenti ipovedenti dell’istituto IPSIA di via Nicolodi a Firenze contro la chiusura dei corsi professionali di massiofisoterapista e centralinista decisa dal Governo, cosa intende fare la Provincia di Firenze unitamente al Comune e alla Regione Toscana per trovare una adeguata soluzione scolastica e professionale ai ragazzi dell’Ipsia in modo tale da garantire il diritto all’istruzione e il rispetto delle dignità delle persone. Altresì chiediamo di essere informati dettagliatamente sugli esiti degli incontri previsti al tavolo tecnico regionale al quale chiediamo che possa essere invitata anche l’Unione ciechi. Infine chiediamo di sapere quali sono state le iniziative attivate dalla Provincia di Firenze nel contesto delle proprie competenze nei confronti del Ministero della Pubblica Istruzione per salvaguardare l’esperienze professionale prodotta negli anni dall’Istituto Ipsia Nicolodi di Firenze".

06/06/2011 10.42
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze