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TERZA CORSIA AUTOSOLE, RIFONDAZIONE: "SI PROFILA UN NUOVO DISASTRO AMBIENTALE"
"Il Mugello è stato devastato dalle Grandi Opere. Perché ancora una volta i controlli preventivi non hanno funzionato?"

Inchiesta della Procura della Repubblica su reati ambientali nei lavori di realizzazione della Terza Corsia dell'Autostrada del Sole. Secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "si profila un nuovo disastro ambientale per il Mugello. Situazione inaccettabile e incomprensibile: un territorio devastato dalle Grandi Opere. Perchè ancora una volta i controlli preventivi non hanno funzionato?". Presentata in Provincia una domanda d'attualità.

"Apprendiamo dagli organi di stampa che negli scorsi giorni è stato notificato, a 20 persone indagate, l'avviso di conclusione delle indagini su ipotesi di reati ambientali relativamente ai lavori di realizzazione della Terza Corsia dell'Autostrada del sole tra Bologna e Firenze.
L'inchiesta, nata da segnalazioni dell'Arpat e proseguita con accertamenti del corpo forestale dello Stato, contesta numerose tipologie di reato tra le quali il traffico di rifiuti speciali e lìinquinamento di corsi dìacqua del Mugello e forse anche dell'invaso di Bilancino.
Stando a quanto rilevato e quanto sostenuto dagli inquirenti materiali, terra e rocce di scavo dei cantieri, anziché venire smaltiti correttamente, sarebbero stati abbandonati in torrenti e corsi d'acqua da cui avrebbero contaminato anche il lago di Bilancino, di cui si ipotizza l'inquinamento, oppure sarebbero finiti in discariche abusive, i fanghi di lavorazione, non adeguatamente depurati e smaltiti, sarebbero stati riversati nel territorio e nei corsi d'acqua stessi.
Sottolineato che da anni il nostro gruppo consiliare ha affrontato la questione denunciando e interrogando questa amministrazione su problematiche ambientali legate alla realizzazione dei lavori e messe in luce da cittadini o da comitati territoriali (ad esempio sul dilavamento dei terreni e conseguente riversamento nel “fosso La Gora” in località Fienile);
Evidenziato che ciò che si prefigura è l'ennesimo danno ambientale subito dal territorio del Mugello in relazione alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali e che sembra trovare conferma il fatto che si siano ripetute modalità criminose nella realizzazione della cosiddetta Variante di Valico;
Appurato con rammarico e forte riprovazione che gli errori compiuti nel passato non sembrano essere serviti a niente dal punto di vista delle precauzioni da assumere nel controllo e nell'osservazione del rispetto delle normative ambientali durante la realizzazione dei lavori;
Considerato che per l'ennesima volta parte dei reati ipotizzati ruotano attorno alla destinazione delle terre e dei materiali di scavo, che, pur essendo classificati dalle normative come rifiuti speciale, continuano ad essere trattati come materiale inerte qualunque, talvolta utilizzato anche per interventi di cosiddetto ripristino ambientale;
evidenziato che, quanto sopra è tutt'oggi oggetto di discussione relativamente alla realizzazione del sottoattraversamento TAV di Firenze e, per rimanere in Mugello e alla realizzazione della Terza Corsia, l'area di deposito di Bellosguardo in località Cornocchio nel comune di Barberino di Mugello;
Considerato che risulta evidente che gli strumenti di controllo sui lavori di realizzazione delle grandi opere risultano inadeguati e inefficenti alla luce del fatto che per l'ennewsima volta niente è stato fatto per la prevenzione dei danni e si è reso necessario un intervento della procura per contestare reati che hanno già prodotto devastazioni ambientali;
Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nel denunciare la drammatica gravità di quello che le indagini prefigurano per il territorio del Mugello, già devastato dai disastri ambientali già subiti nel recente passato, chiedono al presidente della giunta e all'Assessore competente:
di riferire tutto quello di cui questa amministrazione è a conoscienza su quanto accaduto
di riportare il contenuto delle segnalazioni effettuate da Arpat sulla vicenda
quali misure si intendano adottare per evitare che episodi del genere continuino a ripetersi e nello specifico se non si ritenga opportuno intervenire affinchè vengano adottati strumenti e strutture di controllo sui lavori realmente capaci di prevenire gli illeciti e per evitare gli stessi;
come si intenderà trattare per il futuro la questione della gestione e dello smaltimento delle cosiddette terre di scavo".

10/06/2011 14.05
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze