TINNOVA, "NON SI GIOCA COSI' SULLA PELLE DEI LAVORATORI"
Calò e Verdi: "Comportamento grave e irresponsabile della Camera di Commercio di Firenze e Prato"
Vertenza Tinnova. La Camera di Commercio di Firenze e Prato, "con un improvviso e inspiegabile voltafaccia - attaccano i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi - nega l’accordo sottoscritto dichiarando la propria contrarietà a concedere la cassa integrazione in deroga a 15 lavoratori e aprendo così la strada ai licenziamenti. Un comportamento grave e irresponsabile". Le Organizzazioni sindacali e i lavoratori si appellano alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana affinché vengano onorati gli impegni assunti. Rifondazione Comunista "esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze di esigere da parte della Camera di Commercio l’attivazione di tutti gli strumenti di sostegno al reddito e al lavoro (cassa integrazione in deroga): non si gioca così sulla pelle dei lavoratori". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Nuovo colpo di scena sulla vertenza di Tinnova (una azienda speciale che dal 2001 si occupa di processi di trasferimento tecnologico e innovazione rivolta alle imprese e agli enti), la Camera di Commercio di Firenze e Prato, con un improvviso e inspiegabile voltafaccia nega l’accordo sottoscritto dichiarando la propria contrarietà a concedere la cassa integrazione a 15 lavoratori e aprendo così la strada ai licenziamenti.
Un comportamento grave e inaccettabile sul piano della correttezza, della responsabilità sociale e del rispetto dei diritti dei lavoratori.
Quella di Tinnova è una vicenda tortuosa, complessa e dai contorni oscuri fin da quando la Giunta Camerale nell’ottobre del 2010 decise di procedere allo scioglimento.
Le motivazioni apportate dalla Giunta camerale di Firenze '…fin da subito furono ritenute dalla Rappresentanza sindacala unitaria e dai sindacati discutibili, deboli e pretestuose, poiché da anni Tinnova risponde alle esigenze di competitività del territorio provinciale fiorentino: sono oltre mille i soggetti – fra imprese e enti – che ogni anno si sono rivolti all’azienda speciale della Camera di Commercio per le attività di trasferimento tecnologico, certificazione, taratura e servizi Ict…'.
Noi come Rifondazione Comunista mettemmo immediatamente in risalto il profilo di quella operazione fondata su uno scellerato piano di contenimento delle spese incentrato a fare cassa sul lavoro, occupazione e diritti dei lavoratori. Tra l’altro lo smantellamento di Tinnova veniva proposto da una gestione che da circa tre era stata sottoposta ad susseguirsi di nomine e mandati che avevano ottenuto lo scadimento dell'operatività aziendale, incidendo sul suo equilibrio economico, nonostante che i servizi effettuati fossero ritenuti 'rilevanti e strategici per l’insieme del tessuto produttivo della Provincia di Firenze'.
A dicembre 2010 fu dichiarato lo stato di liquidazione per l'azienda e la camera di Commercio dichiarò che i posti di lavoro non sarebbero stati toccati, a quell’epoca Tinnova aveva 32 lavoratori. Successivamente iniziò la divisione in quattro rami '… per tre di questi la soluzione fu trovata. Ma resta l'ultimo, quello in cui appunto sono impiegate 15 persone, che sono di difficile collocazione…'. La Filcams-Cgil evidenzia come '…nel futuro di questi dipendenti, dai 30 ai 55 anni, in base all'ipotesi di accordo siglata, ci sarebbe stata la cassa integrazione in deroga. Dopodiché, in caso di mancata ripresa del lavoro, l'iscrizione nelle liste di mobilità…'. Alla politica scellerata di gestione dell’azienda la Camera di Commercio ha tenuto un profilo basso, inattendibile e irresponsabile motivo per il quale le istituzioni sono chiamate a contrastarne atti e comportamenti che in questo caso producono un vero e proprio dramma sociale. Di fronte a questo voltafaccia della camera di Commercio le Organizzazioni Sindacali e i lavoratori lanciano un appello alle istituzioni Provincia di Firenze e Regione Toscana affinché sia recuperata coerenza, serietà e un profilo di responsabilità soprattutto sugli strumenti di sostegno al reddito e al lavoro ( cassa integrazione in deroga).
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori di Tinnova e nel ribadire il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto accaduto in sede di incontro tra Camera di Commercio e Sindacati dove per inspiegabili motivi la proprietà nega l’attivazione dell’intesa in materia di applicazione degli ammortizzatori sociali aprendo così la scellerata strada dei licenziamenti.
Altresì chiediamo di sapere cosa intende fare l’Amministrazione Provinciale unitamente alla Regione Toscana per contrastare concretamente il comportamento irresponsabile attuato dalla Camera di Commercio che dopo aver dilapidato un attività produttiva di qualità e valore per il tessuto economico e aver disconosciuto un accordo sottoscritto mette in essere una politica aziendale giocata ancora sulla pelle dei lavoratori sul loro lavoro, sui diritti e sul loro futuro".