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LE BORRA, CALO': "LA MESSA IN SICUREZZA HA CAUSATO UNA FRANA"
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista chiedono accertamenti sul fatto"

I lavori di “messa in sicurezza” da frane realizzati nello scorso aprile 2011 nella zona di Le Borra (sede di una eventuale discarica) "hanno causato una frana - è l'accusa dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Incompetenza, irresponsabilità o i lavori eseguiti avevano altro scopo? Rifondazione Comunista chiede che la Provincia di Firenze, unitamente al comune di Figline Valdarno e agli enti preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio accertino quanto sta accadendo alle Borra, rendendo pubbliche le cause". Il gruppo provinciale di Rifondazione ha presentato a riguardo una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Il 18 maggio 2011 avevamo fatto una domanda di attualità denunciando la presenza di un cantiere fantasma nel sito dell’ex-area mineraria Enel di Le Borra nel Comune di Figline Valdarno, dove erano state effettuate operazioni invasive di sbancamento e disboscamento in un’area tutelata da vincolo idrogeologico e paesaggistico.
L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze aveva risposto alla nostra domanda di attualità durante il Consiglio Provinciale dello scorso 30 Maggio dichiarando che '... le lamentate operazioni invasive di disboscamento e sbancamento consistono invece, per informazioni assunte dai responsabili ENEL, in un intervento di ripristino del ciglio di una scarpata ove si era verificato un movimento franoso causato da infiltrazioni di acque piovane ...'
In seguito ad un nostro nuovo sopralluogo effettuato lunedì scorso (13 giugno) sempre nel sito dell’ex-area mineraria ENEL di Le Borra abbiamo rilevato che il luogo dove è avvenuta una frana di “modesta entità (circa 10 m3)”, poco più di un piccolo smottamento, non ha intaccato il ciglio della scarpata e soprattutto non ha niente a che vedere con la zona dove è stata effettuata l’operazione di disboscamento e sbancamento (vedi foto aerea tratta da pagine gialle visual). Perché?
Evidenziamo invece che nella prima settimana di giugno, nella zona dove è stato effettuato lo sbancamento e il disboscamento si è verificata una frana di dimensioni più rilevanti, come dimostrano le foto che alleghiamo, e tutto il terreno mostra segnali allarmanti di un cedimento progressivo. Alla faccia delle dichiarate operazioni di messa in sicurezza del ciglio di una scarpata!!!
Non sarà mica una conferma su quanto più volte abbiamo sostenuto in sede di Commissione Ambiente e nel Consiglio Provinciale che l’area è soggetta a pericolo di frana, come evidenziato nella carta geologica regionale?
Una frana che, come in questo caso, è stata determinata da cause antropiche.
Ribadendo che quanto sta accadendo in detta zona, e oggetto di numerosi atti ispettivi di questo gruppo consiliare, ruota intorno all’affaire discarica Le Borra,
gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su questa nuova frana avvenuta nell’ex-area mineraria ENEL di Le Borra nel Comune di Figline Valdarno a seguito degli interventi di “messa in sicurezza” fatti a aprile 2011(?).
Chiediamo inoltre se la Provincia di Firenze ha attivato la Polizia Provinciale per i rilievi e gli accertamenti del caso e se attualmente è in essere una cabina di regia con il Comune di Figline Valdarno e il Corpo Forestale dello Stato, sino ad ora rimasto silente nonostante il nostro esposto del 26 maggio 2011.
Infine chiediamo che si faccia chiarezza sulle violazioni del vincolo idrogeologico e paesaggistico che tutela l’intera area di Le Borra.

14/06/2011 13.20
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze